La settima edizione della Leopolda si conclude con un Matteo Renzi gran mattatore, impegnato in uno show che lascia poco da dire, forse solo l'amaro in bocca a denigratori e avversari.

Il discorso di Renzi

Matteo arriva poco prima delle 12 e 30 e c'è addirittura un blackout dell'alimentazione elettrica. Porterà sfortuna il premier? Macchè. Poi, fiat lux e MatteoRenzi inizia a parlare con toni vibranti e stimolanti.Matteo richiama il fatto che lo Stato c'è e l'Italia esiste e non è di certo da ritenersi la cenerentola europea, anzi. Poi in breve dichiara senza tanti giri di parole: "Sette anni fa l'Italia nel mondo era zero.

Noi stiamo restituendo all'Italia ciò che merita. E per farlo abbiamo dovuto cambiare un gruppo dirigente che ci aveva messo in quella condizione. Oggi la politica è più credibile, anche per questo l'export è crescente".

Il Premier precisa subito che la vecchia politica non riuscirà a scalfire i suoi progetti e che il 4 dicembre, prossima scadenza elettorale, riuscirà a superare diffidenze e banalità provenienti dalla giungla di opinioni e personaggi che gli remano contro.

Matteo, in relazione alle contestazioni avvenute in questi giorni a Firenze, sottolinea poi il fatto che per accedere alla Leopolda è sufficiente l'invio di una semplice email di adesione, senza bisogno di picchiare o lanciare oggetti vari contro Polizia e Carabinieri.

Peraltro c'è un tram di servizio che porta gli utenti alla manifestazione.

L'europa? E' importante, ma la ricostruzione delle zone terremotate lo è ancor di più, e non può passare dietro le esigenze di risanamento economico dell'Unione Europea.

Per finire? Matteo Renzidice: "Il 2017 potrebbe essere un anno difficile ma anche meravigliosamente bello, potrebbe essere l'anno della svolta per l'Italia e l'Europa".

Staremo a vedere, ma i contenuti e le parole del Premier sembrano quantomeno portare positività e fiducia in una situazione generale che ne ha tanto bisogno. Sarà illusione? non credo e non penso.

Comunque arrivederci alla prossima Leopolda, che rimane comunque un'ottima occasione e strumento di riflessione politica.