La vittoria del NO al referendum dello scorso 4 Dicembre ha portato alle dimissioni di Renzi dalla presidenza del Consiglio e alla formazione del governo gentiloni, cui è stata prestamente votata la fiducia da Camera e Senato. Nonostante 5 Stelle, Lega e Fratelli d'Italia si siano fin da subito pronunciati per elezioni immediate, il Presidente della Repubblica Mattarella ha preso atto dell'inopportunità di andare a votare con due diverse leggi elettorali per Camera e Senato: Italicum e premio di maggioranza per la prima e Consultellum e proporzionale per la seconda.

Sull'Italicum, però, pende il giudizio della Corte Costituzionale, atteso per il 24 Gennaio prossimo.

La vittoria del No ha anche avuto il deleterio effetto di consacrare il bicameralismo perfetto e riesumare il sistema proporzionale come papabile legge elettorale. La batosta elettorale di Renzi ha infatti ipotecato, almeno per il prevedibile futuro, qualsiasi discussione tesa a modificare sostanzialmente il funzionamento delle due Camere. In buona parte del PD ed in Forza Italia già si parla di un ritorno a proporzionale e preferenze: praticamente l'organizzazione che è esistita dall'approvazione della Carta Costituzionale e che ha condannato l'Italia a coalizioni litigiose, maggioranze instabili, consociativismo e trasformismo.

La Governabilità è un valore

Nei prossimi mesi sentiremo ripeterci che la politica deve tornare ad occuparsi dei problemi reali della gente, quali economia, lavoro, welfare e che la riforma della costituzione e la legge elettorale sono cose che interessano solo i politici. Soprattutto, sarà impensabile proporre riforme che vanno a rafforzare l'esecutivo e così garantire governabilità; da sempre in Italia sinonimo di dittatura.

Eppure, senza un sistema funzionante i problemi non possono neanche essere affrontati, tanto meno essere risolti. Quanto ai rischi di deriva autoritaria, parafrasando il noto giornalista italiano Indro Montanelli, sono i governi deboli e imbelli che aprono spazi per "l'uomo forte" e non il contrario, soprattutto in tempi di crisi economica e sociale come quelli che stiamo vivendo.

Secondo Montanelli, i problemi della costituzione italiana, ovvero l'esautoramento del potere esecutivo, sono dovuti fondamentalmente ad un incomprensione storica da parte dei nostri padri costituenti. Mentre i costituenti tedeschi capirono che il Nazismo fu il frutto dell'impasse politico caratteristico della Repubblica di Weimar, gli italiani videro nel Fascismo il segno di un potere esecutivo privo di controlli. Gli Italiani, continua il giornalista, rifecero Weimar.