Stamattina ore 11, Angela merkel ha parlato dalla Cancelleria in merito alla strage consumatasi ieri sera in un mercatino di Natale di Berlino, dove un tir lanciato sulla folla ha ucciso 12 persone e ne ha ferite altre 48. La Cancelliera ha ammesso che tutta l'evidenza finora emersa "lascia desumere si tratti di un attentato terroristico". Merkel ha poi aggiunto che, qualora dovesse essere confermato che l'autista del tir, un pakistano di 23 anni, sia un richiedente asilo sarebbe davvero difficile da tollerare per i tedeschi. Il sospetto, arrestato dalla polizia mentre era in fuga, sembra infatti essere entrato in Germania circa un anna fa attraverso la rotta Balcanica.

Politiche di accoglienza Merkel impopolari

Il discorso della Merkel era molto atteso. L'attentato è un duro colpo per le politiche di accoglienza adottate dal governo della Cancelliera e che hanno permesso a centinaia di migliaia di richiedenti asilo di entrare in Germania. L'impopolarità di tali politiche ha favorito la crescita del partito della destra nazionalista "Alternativa per la Germania" guidato da Frauke Petry, oggi sopra il 15%. Solo pochi giorni fa Merkel, che correrà alle lezioni politiche del 2017, aveva dato segnali di inversione di rotta, proponendo di proibire il burqa e chiarendo che "non tutti i richiedenti asilo hanno diritto di restare in Germania". Alle parole sono seguiti i fatti: 34 migranti afghani sono stati rimpatriati.

Germania verso una stretta sull'immigrazione?

La Cancelliera, tuttavia, non ha rinnegato l'impegno del suo governo e ha detto che la Germania "continuerà ad aiutare le persone che arrivano nel nostro paese". Si è detta scioccata e addolorata per l'accaduto ma ha invitato tutti a non cedere alla paura. Evidentemente, il capo del governo tedesco rimane convinta che misure indiscriminate contro musulmani e richiedenti asilo facciano il gioco delle organizzazioni terroristiche, Califfato Islamico in testa. L'ISIS ha rivendicato l'attentato anche se non ci sono conferme.