Viste le premesse dell’anno appena conclusosi, il 2017 s’appresta a far largo spazio alla robotica e alla "realtà aumentata". Non è una novità che certe tecnologie fantascientifiche che ci hanno stupito ed affascinato nelle sale cinematografiche finiscano per rivelarsi progetti concreti e reali. Ma questa volta ci troviamo di fronte ad un balzo in avanti di portata storica.

Il 2017 Hi-Tech inizia già a Las Vegas, con la cinquantenne CES, ovvero la fiera dei beni di consumo imperniati sull’elettronica e la tecnologia. La rassegna ha mostrato al mondo il primo videoregistratore ed i primi cellulari e quest’anno ospiterà, dal 5 all’8 gennaio, ben 50.000 professionisti provenienti da 150 Paesi ed espositori da 57 nazioni, in un’area modesta di 241mila metri quadrati.

Qualche anticipazione

Chi visiterà l’esposizione, avrà l’opportunità di vedere la new-generation dei beni Hi-tech: impianti sonori intelligenti che si autoprogrammano in base all’utente; abiti che - attraverso lo smartphone - dicono quale direzione bisogna prendere; mini-dispositivi per l’autodiagnosi che comunicano con il medico di base, ma non solo.

Al CES sbarca la realtà aumentata, con i visualizzatori che proiettano letteralmente all’interno di un luogo virtuale; automobili che si guidano da sole o che mostrano i comandi attraverso oleogrammi (come eravamo abituati a vedere nelle navi spaziali dei film); robot che interagiscono con l'essere umano, sfidandolo persino ad una partita a scacchi.

Questo e molto altro (come l’ombrello che avvisa se sta per piovere o dove è stato dimenticato) è pronto ad invadere i mercati.

Ma come viviamo il cambiamento?

La nano-tecnologia ed i progressi a cui siamo giunti hanno due facce: come accadde per l’era industriale, allo stesso modo quella attuale porta benefici immediati (come nel campo della medicina), ma la domanda da porsi è "quanto tarderanno ad arrivare le conseguenze indesiderate e non calcolate e quale sarà la loro entità?".

Will Smith, in "I-Robot", sembra essere la rappresentazione di quel che sarà una parte della popolazione, una volta che robot, droni ed auto volanti saranno la normalità. E la visione di questo futuro un po' spaventa.

L'uomo, per definizione (cit. Treccani), è "l’essere cosciente e responsabile dei propri atti, capace di distaccarsi dal mondo organico, oggettivandolo e servendosene per i propri fini, e come tale soggetto di atti non immediatamente riconducibili alle leggi che regolano il restante mondo fisico".

Non sarà che tra qualche decennio occorrerà un software che spieghi all’uomo cos’è e cosa lo contraddistingue? In un epoca così colma d’odio ed indifferenza, dovremmo prevenire la deforestazione della sensibilità umana. O rischieremo di abbracciare un componente elettronico perché ci spaventano le braccia umane.