Come per tutte le cose, anche e soprattutto in politica, è importante avere le idee chiare: saper dove si vuole andare, e quale la strada da percorrere per centrare l'obiettivo. Operazione non facile, che richiede molto equilibrio, insieme al confronto di idee fra le parti, senza mai mollare. Questa premessa, a nostro parere, rappresenta il nuovo punto di forza e di partenza, per quella parte del PD che da anni si batte con forza, contro altre correnti interne, per impedire improvvisazioni ed alleanze improprie. Proprio in questi anni si è assistito ad apparentamenti politici che hanno generato non poca confusione, i cui risultati sono stati bocciati dal popolo sovrano, col Referendum 2016.

Mettiamo le cose al posto giusto

Mettere ordine nella cosa pubblica è il minimo che si possa fare. Bene ha fatto il Presidente Sergio Mattarella a precisare, nel discorso di fine anno, che prima delle elezioni, abbiamo bisogno di una legge elettorale omogenea tra le due Camere esistenti. Sarà quindi necessario un incontro con 'tutte' le forze politiche, per decidere insieme sul da farsi. Le riforme devono corrispondere alla sintesi del pensiero politico, senza ricorrere alla clessidra per misurarne il tempo. Ampio dibattito, per valutare i provvedimenti. Inoltre, l'occasione è propizia perché viene a coincidere, o quasi, col Referendum proposto da CGIL sui voucher, art. 18 e Appalti.

Banco di prova per il PD

Con l'argomento Lavoro del Referendum, sarà il modo di verificare l'idea prevalente su un tema così importante. Una buona occasione quindi, per indicare con chiarezza il percorso che il PD intende seguire, per riconfermare così i valori della sinistra. Molti fremono per andare subito al voto, ma dubitiamo che ciò sia possibile: la confusione c'è già stata, ora invece è il momento di fare le cose con chiarezza, senza lasciarsi trascinare dall'entusiasmo. Inoltre, per svolgere tutti gli adempimenti necessari per l'approvazione della nuova legge elettorale, ci sono precisi tempi tecnici necessari da rispettare.