Agli amatori della giovane attrice Ayley Atwell - lista a cui ci iscriviamo - mancava la sua presenza seriale e cinematografica. Per gli amanti di serie come Capitan America - frutto dell'ingegno della Marvel - la proposizione di "Agente Carter" dove la nostra eroina giunonica sfavillava ci dava sicurezza in quel segmento di spy-story a metà tra l'ingenuo ed il fideistico che doveva avere la lotta all'impero del male sovietico anni '50. Sappiamo che ora la Abc ha fatto la seconda serie che in Italia ancora deve giungere. Allora cosa faranno gli ama tori di Peggy Carter?

Beh, possono accontentarsi di un'altra serie Abc dove la nostra Atwell è protagonista di "Conviction" ed interpreta l'incaricata del procuratore, Hayes Morrison, che viene posta a capo di un'unità di integrazione delle sentenze che è una sorta di task-force preelettorale che la Procura confeziona per riaprire cold cases dando all'opinione pubblica la sensazione che la Giustizia non si ferma davanti a nessun interesse, neanche quello delle statistiche.

In un primo momento la Morrison accetta questo incarico con il cinismo della prima della classe che ha altro di cui occuparsi, ma poi l'umanità dei casi la assorbe mentre il procuratore le mette addosso un suo uomo per controllarla. La serie ideata dalle due Liz - Friedlander e Friedman - come dire la terra libera e l'uomo libero, incuriosisce proprio per questa zona grigia del potere giudiziario, figlia soprattutto delle ambizioni dei singoli giuristi pratici dimentichi del "summun ius, summa iniuria" di Cicerone.

La notizia interessante è che queste prime 13 puntate che stanno andando in onda su Fox Life saranno un unicum perché la Abc negli States ha deciso di cancellare un'eventuale seconda serie. Cosa che ci lascia stupiti perché la Atwell non è solo una Giunone piacevole da vedere, ma incredibilmente elastica per la sua sensuale stazza, ma anche un'ottima attrice. Ma forse noi abbiamo gusti che i telespettatori americani non hanno. O forse solo serie migliori.