Ancora disastri, ancora morte. E' ancora fresca la notizia che un elicottero AW139 marche EC-KJT del soccorso 118 è precipitato tra L'Aquila e Campo Felice, mentre tornava alla base dopo un'operazione di recupero di uno sciatore ferito sulle piste da sci. A bordo oltre l'uomo soccorso, un cinquantenne romano, c'erano 5 persone, un medico e un infermiere, più l'equipaggio, il pilota, un tecnico e un operatore del soccorso alpino. Purtroppo pare non ci siano sopravvissuti.

Tra le vittime, il medico ed il tecnico del soccorso alpino elicotteri, che avevano appena partecipato alle operazioni si soccorso dell'hotel Rigopiano,.

Sono subito nate le polemiche per l'intervento dell'elicottero viste le condizioni meteo di nebbia e nuvole basse, ma il pilota non le aveva ritenute tali da impedire l'intervento, dal momento che lo sciatore aveva delle fratture gravi.

I soccorritori hanno trovato una scena agghiacciante con i resti del velivolo sparsi ovunque in mezzo alla neve.

E' stata aperta un'inchiesta sulla vicenda dall'agenzia nazionale per la sicurezza del volo, vari ispettori saranno a breve sul luogo dell'incidente, mentre il magistrato incaricato ha disposto l'uso di un drone per filmare i rottami. L'impresa pare impossibile al momento data la persistenza di forti raffiche di vento e per la nebbia.

Si poteva evitare?

Campo Felice è un sito molto conosciuto e frequentato del centro Italia, da molti sciatori e soprattutto provenienti da Roma. Nei week end invernali è molto gettonata poiché ha parecchi impianti di risalita, ben 9 seggiovie e 2 sciovie, e si calcola una media di 19mila persone l'ora.

Dai commenti sui social e sui portali di news traspare una velata e comune critica al tempismo di alcuni sciatori: con condizioni meteo che allertano in continuazione per valanghe o addirittura scosse sismiche forse non è proprio il periodo adatto per divertirsi sugli sci nel centro Italia, anche perché c'è penuria di soccorritori e non hanno certo bisogno di nuove chiamate d'emergenza.

Sono già troppi i disastri accumulatisi nel giro dei pochi giorni del novello anno, dall'eccezionale ondata di neve e ghiaccio al terremoto, dalle valanghe al disagio del centro Italia senza luce né gas. Ora anche la morte di queste sei persone non fa che aumentare il disagio di un paese che si sta stringendo per resistere.