La necessità di rendere la legge elettorale, 'omogenea fra le due Camere', viene con forza sottolineata nel discorso di fine anno, dal Presidente Sergio Mattarella. Su questo argomento quasi tutti gli italiani sono d'accordo. La responsabilità comune dovrebbe suggerire alla 'politica' di fare uno sforzo per risolvere il tutto nel giro massimo di due mesi, per poi andare alle urne, senza aspettare 'il vitalizio', per avere un governo espressione della volontà popolare. Gli elettori aspettano, pazienti, prendendo nota di tutti i passaggi e non vedono l'ora di depositare nell'urna la scheda elettorale.

Non è solo il problema della Legge elettorale, ve ne sono altri importanti, a partire da quello dell'emergenza 'Lavoro', sollevato dallo stesso Presidente Mattarella.

I giovani al centro della politica del Lavoro

Quest'ultimo punto meriterebbe una maggiore attenzione da parte non solo del Governo, ma anche e soprattutto dalle opposizioni, per creare le condizioni favorevoli ad iniziative a favore dei giovani stessi. Sarebbe utile indagare quali finanziamenti erogati non sono strettamente necessari, e stornare le somme a favore di iniziative tendenti a dare una mano al settore in discussione. Poi, a seguire, la revisione delle spese inutili. Diciamo sempre le stesse cose, da tempo, ma la verità è che nessuno ci ha mai fatto sapere l'ammontare dei contributi dato dal Governo alle varie forme di finanziamento, a fondo perduto.

Qualche notizia trapela, di tanto in tanto, dalla stampa, ma solo da una parte minoritaria della stampa stessa.

Cambia la forma di protesta dei dissenzienti

Tutte queste cose fanno aumentare vistosamente il consenso per quelle formazioni politiche che offrono maggior garanzia di sensibilità sociale. Cambia anche il modo di valutare la 'politica': i dissenzienti, prima, si limitavano a non partecipare al voto, poi si sono accorti che questo modo di protesta favoriva la politica, ed ora invece stanno ritornando alle urne per esprimere il loro parere.

Dal prossimo turno elettorale i partecipanti al voto aumenteranno sempre di più, a nostro parere. Quando la politica compie qualche atto per agevolare o danneggiare politicamente questa o quella forza, ci pensa poi l'elettorato ad equilibrare il risultato. Le furbizie non pagano più. Deve prevalere l'idea che la politica dev'essere al servizio del popolo per il bene di tutta la collettività.