A partire dal 20 maggio 2017 entrerà pienamente in vigore il Decreto di Attuazione della Direttiva europea sui tabacchi e prodotti da inalazione (TPD, Tobacco Products Directive), che investirà anche il settore delle sigarette elettroniche. Ad oggi, è concessa la vendita di liquidi immessi in libera pratica prima del 20 novembre 2016.

Secondo le disposizioni, dal 20 maggio potranno essere venduti esclusivamente liquidi in flaconi da 10 ml, con una concentrazione di nicotina non superiore ai 20 mg di nicotina. La normativa sarà applicata anche nei confronti delle basi neutre.

È inoltre previsto il divieto di acquisti transfrontalieri: non sarà possibile acquistare dall’estero prodotti esenti da tassazione, o con caratteristiche difformi da quanto prescritto nella Tpd. È da ricordare che in Italia, i liquidi contenenti nicotina sono sottoposti ad un ulteriore tassa di 3,85 euro ogni 10 ml.

I rischi della TPD

L’aumento del prezzo del prodotto finale, congiuntamente alle limitazioni descritte, potrebbe mettere in moto lo sviluppo di un mercato nero di liquidi con nicotina, di provenienza incerta e privi dei controlli necessari. La possibile nascita di un mercato parallelo di “cantinari” è gravido di conseguenze nefaste per la salute del consumatore.

Sempre sul fronte della salute, l’aumento della vendita di flaconi da 10 ml con alte concentrazioni di nicotina da diluire in basi neutre, sarà un fattore da tenere in considerazione: è probabile che un consumatore alle primi armi non possieda il necessario know how, manipolando e maneggiando senza adeguate precauzioni prodotti dannosi al solo contatto con la pelle.

Ad oggi sono presenti sul mercato basi da aromatizzare con diverse concentrazioni di nicotina, spesso vendute in flaconi da 250 ml. In assenza di tale opzione, verosimilmente gran parte dei consumatori si riverserà sui flaconi da 10 ml con alte gradazioni di nicotina (20 mg), che diluirà poi in basi neutre (composte esclusivamente da PG e VG, prive di nicotina ed esenti da normative, vendute anche in farmacia).

A fronte dell’aumento dei costi e delle limitazioni, vi è il rischio che una percentuale sempre maggiore di svapatori torni alle sigarette tradizionali, causando nel lungo termine un aumento delle patologie legate al fumo.

Sul fronte economico, l’aumento di costi e vincoli rischia di mettere in ginocchio l'intero settore delle sigarette elettroniche (il condizionale è d’obbligo, ma i presupposti lasciano poco spazio al dubbio).

In un momento storico tristemente dominato da crisi e disoccupazione, lo svapo ha avuto il merito di far fiorire centinaia di piccole-medie imprese e migliaia di esercizi commerciali. Il rischio che molti decidano di chiudere il bandone è dietro l’angolo.