La storia recente degli ultimi 5 lustri ci dice con chiarezza che, in politica, nulla è definitivo. Si sono affacciate sulla scena politica recente figure che inizialmente hanno destato molte speranze, ma si sono poi rivelate come fenomeni effimeri. Prima di tutto bisogna avere un progetto, ed è proprio quello che manca all'ex presidente del Consiglio Renzi. Lo dice chiaramente il ministro Orlando quando afferma che 'il segretario non ha una proposta politica'. Poi, per rendere meglio l'idea, ha aggiunto che 'per fare le primarie solo per legittimare il leader è come fare le tagliatelle con la macchina da scrivere'.

La morale di tutto questo è che per governare non si può improvvisare. Prima di tutto il progetto. Le stesse cose, marcate in modo puntuale dal giovane deputato, Roberto Speranza, alla Direzione del partito.

Molto chiara la strada da percorrere

Ogni tassello che si muove dev'essere collocato il quel mosaico predisposto, senza affidarsi alla fantasia. I soldi pubblici devono essere spesi in modo cristallino e cioè seguendo il progetto iniziale. Per la propaganda i politici devono attingere ai loro stipendi, come usano fare nei partiti seri. Anno dopo anno e tassello dopo tassello, si arriverà a risolvere i problemi di una società, che cambia con molta fretta. Certo, il progetto va adeguato ai tempi e, con la collaborazione di tutta la politica.

Si può fare, anche se sembra assurdo quello che diciamo. Alla base di tutto deve prevalere il dialogo, essenziale, tra le forze politiche, per la gestione della cosa pubblica.

Cambiare rotta è democratico

Non ci può essere l'uomo solo al comando, solo nella dittatura comanda una sola persona, invece, nella democrazia, l'esercizio del comando è demandato alle varie rappresentanze della società.

Ci aspettavamo un 'mea culpa' che c'è stato, ma è mancata la rettifica del percorso sbagliato che ci ha portato al caos in cui ci troviamo: politico, sociale ed economico. Per concludere, oltre al programma, necessario per sapere la strada da seguire, manca la legge elettorale che ci consentirà di programmare il tutto su come aggregarsi. La politica deve trovare questa forza di coesione per andare avanti, altrimenti il caos aumenterà.