Solo questo folle girone C della Lega Pro è capace di ribaltare tutti i giudizi ed i convincimenti espressi una settimana prima. Così accade che il Foggia cada a Taranto, il Matera subisca la prima sconfitta interna della stagione ad opera della Virtus Francavilla e la Juve Stabia continua nel suo momento negativo non riuscendo a vincere con il Fondi. L'unico ad aver approfittato del turno favorevole è stato il Lecce che battendo il Siracusa si ritrova a comandare in testa alla classifica con due lunghezze di vantaggio sul Foggia, tre sul Matera e sei sulla Juve Stabia.

Può essere l'inizio di una fuga solitaria per i giallorossi? Scongiuri a parte, è necessario ribadire che questo è un girone di ferro e che da qui alla fine tutte le gare avranno un'importanza fondamentale per gli obbiettivi che tutte le squadre dovranno raggiungere. Non sono più ammissibili errori o cali di concentrazione da parte delle squadre coinvolte. Questo discorso vale in egual misura sia per la squadra, sia per Padalino e anche per tutto l'ambiente giallorosso. Non è possibile passare da uno stato di pessimismo e di sconforto ad uno di esaltazione collettiva nel giro di pochi giorni. Tutte le componenti chiamate in causa hanno l'obbligo di dare il massimo, cercando sempre la critica costruttiva e, mai, denigratoria, nei confronti dell'allenatore o della squadra.

Si, è vero, in qualche occasione Padalino ha commesso errori di valutazione, cambiando senza particolari motivi formazioni che avevano fatto bene la settimana prima, ma occorre precisare che l'allenatore ha l'obbligo di provare le migliori soluzioni ed ha il termometro della squadra in ogni momento del campionato. Poi come si dice errare è umano, capita ai mostri sacri dello sport di sbagliare, l'importante è che dietro ogni decisione ci sia la buona fede dei protagonisti e, soprattutto, che gli stessi errori non si ripetano, sarebbe diabolico.

Critiche costruttive

La stessa tifoseria, ad esclusione di quella sempre passionale che incita la squadra in Curva Nord, ha il sacrosanto diritto di criticare, ripetiamo costruttivamente, le scelte dell'allenatore, quando mancano i risultati e la squadra non raggiunge gli obbiettivi prefissati ad inizio di stagione. Ci sta che durante un campionato qualche fischio o qualche disapprovazione possa essere espressa dai supporter giallorossi o negli ambienti della carta stampata o dei social network.

Anche in questo caso una parola di troppo può essere compresa, è un sistema che vige nel mondo del calcio. Ma ora siamo in vista della grande volata finale e, da qui sino alla fine, le critiche devono essere abolite per far lavorare in pace la squadra, sarebbe autolesionistico continuare su questa linea, e comportarsi allo stesso modo di "Tafazzi". Insomma, come dicevano i nostri avi errare humanum est perseverare autem diabolicum.