Un'occasione. Forse una suggestione in questa fase politica così confusa. Ma sicuramente si tratta di una strada che può essere percorsa da un centrodestra che può ancora dire la propria. Con le elezioni politiche ancora probabilmente lontane, e il Partito Democratico di fatto nel caos, Lega Nord e Forza Italia dovranno sedersi a un tavolo per capire cosa fare del loro domani: restare all'opposizione, magari di un governo a 5 Stelle, oppure cercare di produrre un'alternativa chiara all'attuale maggioranza?

Il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha evidenziato in queste settimane che un'alleanza Lega-FI sarebbe senza dubbio fattibile (e spesso vincente) a livello locale e regionale.

Più complessa la situazione sul fronte nazionale: se, ad esempio, da una parte c'è l'intenzione di tornare alla moneta nazionale salutando l'Euro, e dall'altra invece non viene presa in considerazione tale possibilità, difficile trovare una sinergia che non produca, qualora i due soggetti si trovassero insieme al governo, una fase di stallo. Posizione condivisibile: o si trovano punti di unione o meglio, in fondo, andare divisi.

Partiti grandi e piccoli: quale futuro?

Negli ultimi anni è cambiato molto, anche e soprattutto all'interno di Forza Italia: il partito del leader Silvio berlusconi ha vissuto gli addii soprattutto di Alfano e Verdini, senza dimenticare Fitto, e si trova ora, a più livelli, a dover ricostruire un consenso di certo calato, ma ancora importante e caratterizzato da tanti amministratori sparsi per lo stivale.

Cosa fare, insomma, di questo popolo moderato? Attendere le mosse di Renzi, oppure puntare al modello vincente di Lombardia e Liguria?

E ancora: quale rapporto si dovrà avere con Fratelli d'Italia e con il nuovo soggetto di destra inaugurato da Alemanno e Storace? Senza parlare dei centristi di Casini. Interrogativi che lasciano aperti molti spiragli.

Sullo sfondo, però, resta una certezza: numeri alla mano, senza un'unione d'intenti, il centrodestra, o almeno quel centrodestra conosciuto fino ad oggi, non riuscirà a produrre una vera forza di governo, finendo per cedere il passo al Renzi della situazione o al Movimento 5 Stelle.