Prendendo spunto da due film di stampo militare con protagonista Dolph Lundgren, attore americano di B movie discreti, pare che tutto sommato, spesse volte la realtà non è molto distante dalla finzione cinematografica. Con il termine The Peacekeeper, pellicola del 1997 diretta da Roy Scheider, si vuole descrivere un pacificatore o portatore di pace, cosa che in ambito militare va ad identificare quei corpi speciali fra le truppe destinati a portare aiuto in zone turbolente del mondo.

I russi sotto la guida di Vladimir Putin, hanno spesso l'abitudine di inviare i loro peacekeeper in molti punti critici del globo dove sopratutto si combatte per un loro interesse specifico ma che a causa dell'infuriare delle battaglie sul campo, passano agli onori delle cronache diventando di pubblico dominio ed al centro della morale umana.

Ecco che dopo aver proposto questa iniziativa in Ucraina, in particolare nel Donbass, dove ancora oggi sono in corso scontri violenti fra russi ed ucraini per i rispettivi confini nazionali, la Russia ripete il gioco in Siria cercando di utilizzare soldati ceceni per trovare un riscontro favorevole fra la popolazione.

Infatti se l'intervento russo nel paese di Assad avviene sopratutto attraverso bombardamenti, a terra sono state inviate le brigate di Ramzan Kadyrov, l'indiscusso leader ceceno, con lo scopo di mostrarsi non come guerriglieri ma come pacificatori.

Aleppo come Grozny

Ed è appunto molto simile la situazione nella città siriana da poco riconquistata da parte delle truppe di Damasco, perché come per la capitale cecena Grozny anche qui dopo bombardamenti a grappolo che non hanno lasciato nulla di intatto in città, si è passati all'invasione di terra e sul campo pare siano presenti circa 400 miliziani ceceni.

Intendiamoci, anche se si tratta di musulmani ed in particolare di etnia sunnita, più moderati rispetto agli sciiti, parliamo sempre di un popolo molto violento ed aggressivo sicuramente più avvezzo alla battaglia che al sostegno della popolazione.

Inoltre la loro abitudine ed il loro addestramento a combattere gli wahabiti, la parte più estrema della frangia musulmana, li rende perfetti per questo scopo tanto che all'interno di Al Qaeda e dell'Isis, i servizi segreti russi hanno infiltrato agenti ceceni che stanno fornendo un supporto fondamentale nell'eliminazione di potenziali cellule pericolose.

Nel Caucaso quasi tutti i principali leader dei ribelli sono stati spazzati via proprio con questa tecnica di spionaggio ed infiltrazione.

Operazione Red Scorpion

Nell'altra pellicola con protagonista Dolph Lundgren, Red Scorpion di Joseph Zito del 1989, un soldato russo appartenente agli spetsnaz, forze speciali senza alcuna pietà, veniva proprio infiltrato fra i ranghi nemici in Sudafrica per contrastare le truppe ribelli anti sovietiche.

Con il tempo quel soldato si accorse di come tutta la realtà fosse contorta e di come ciò che veniva perpetrato dal suo esercito erano solamente crimini contro l'umanità e giochi di potere fra i più loschi. Dopo aver stretto un forte legame con il popolo locale, Nikolai Petrovich Ravchenko, questo il nome di Lundgren nel film, decide di combattere per loro e grazie alla sua preparazione speciale, arriva a conquistare una base russa prendendone il controllo.

Film a parte, questa realtà non accadrà mai in Siria, in quanto i battaglioni ceceni inviati non sono quelli che hanno combattuto per gli stessi ideali d'indipendenza nel Caucaso, ma sono invece quei soldati che al contrario si sono venduti al nemico per ottenerne benefici ed il controllo completo di tutta l'area come è stato concesso al loro leader supremo, quel Ramzan Kadyrov che ha instaurato un regime di ferro in Cecenia ricevendo in cambio grossi capitali e lusso a volontà.