Il sesto posto ottenuto nel 2015 poteva rappresentare un nuovo inizio per Enrico Preziosi al Genoa. Dopo un campionato esaltante ed un calcio champagne, il grifone di Gianpiero Gasperini sembrava finalmente destinato a tornare in Europa League.

Mancata licenza Uefa, una ferita ancora aperta

Un traguardo prestigioso, fortemente voluto da allenatore, squadra e pubblico. Il presidente Preziosi aveva persino messo in palio un bonus per il raggiungimento dell'obiettivo, nonostante il club fosse sprovvisto della necessaria licenza Uefa. Una mancanza dolorosa, che inevitabilmente ha lasciato il segno.

Non solo perchè la Sampdoria prese il posto del Genoa nelle competizioni europee, ma soprattutto perchè le promesse del presidente Preziosi furono cancellate dai fatti. "Faremo una squadra più forte per farci perdonare" disse dopo l'esclusione dalle Coppe, poi il solito mercato al risparmio lasciando a Gasperini il compito impossibile di ripetere il miracolo.

Gioie e dolori, senza Gasp il grifo non vola

Dopo quattrodici anni alla presidenza del Genoa, Enrico Preziosi è giunto al capolinea. Con lui al timone del club il Genoa si è tolto grandissime soddisfazioni, ha visto grandi campioni indossare la maglia rossoblu al prezzo di una retrocessione in Serie C a tavolino per la combine con il Venezia, una mancata partecipazione in Europa League ed un via vai continuo in sede di calciomercato che ha spolpato le casse societarie e che ha messo a dura prova l'entusiasmo dei tifosi genoani.

Tanti allenatori sono passati, il migliore è stato mandato via senza logica. Il risultato è sempre stato lo stesso: senza Gasperini il Genoa ha sistematicamente rischiato la retrocessione. Quest'anno a dire il vero era stata allestita una squadra degna per il campionato, ma a gennaio è arrivata l'ennesima rivoluzione che ha indebolito la rosa a scapito degli obiettivi.

Preziosi va ringraziato perchè ha salvato il Genoa dal fallimento, ma nel suo ciclo sotto la lanterna non è sicuramente riuscito a fare ciò che aveva in mente. La situazione economica non è rosea, le strategie societarie e la totale mancanza di entusiasmo hanno messo a dura prova la pazienza dei tifosi, che hanno sempre e comunque risposto con passione e amore riempiendo lo stadio.

Non c'è volontà di crescere, non c'è una programmazione. Si galleggia in Serie A, ma il club più antico di Italia merita di lottare per qualcosa di importante. C'è qualcuno pronto a mettersi in gioco? Difficile dirlo, di certo il presidente Preziosi deve fare il massimo per lasciare al più presto il Genoa in buone mani.