Abbiamo conosciuto lo scrittore Francesco Recami una bella sera d'estate ad Ischia per il premio "Mimì Rea" e ne abbiamo tratto recensioni favorevoli per la sua indipendenza creativa in un panorama italiano molto asfittico. "La casa di ringhiera" uno dei libri che più abbiamo apprezzato era pieno di intelligenza oltre ché di una prosa brillante e di un lingua classica non omologata. L'inizio di una sua personalissima serie improntata al noir con la dizione di "Commedia nera" - N° 1, etc,,, - ci aveva messo in una certa ambasce: sempre più scrittori anche raffinati sono costretti a cimentarsi con i generi giallo e con le loro declinazioni più in voga per avere quella visibilità che in altro modo non potrebbero incontrare.

Parliamo di un mercato editoriale - quello italiano: 1/3 di quello francese ed 1/6 di quello tedesco - dove solo l'1% dei titoli supera le 10.000 copie e dove pochissimi - si contano sulle dita di una mano - giungono alle 100.000. La lettura quindi della prima parte dell'annunciata serie - "Commedia nera N° 1 (pagg. 224,euro 14: Sellerio)" - si prospettava sotto cattivi auspici.

Invece abbiamo ritrovato il miglior Recami: quello intelligentemente caustico e sottile indagatore del guasto animo umano. Sì, perché la "commedia nera" di cui qui si parla è quella che concerne il colore dell'animo. Recami - ci si passi il paragone forte - è una sorta di Philippe Djian italiano, uno che rimesta nelle nefandezze etiche della borghesia attuale, che nasconde dietro un'apparenza da fiction un'inquietudine torbida.

Antonio Maria è il rampollo di una schiatta di titolari di una sartoria illustre e dopo alterne vicende familiari eredita l'attività paterna. Il matrimonio con la procace Maria Antonietta brillante studentessa in legge che vince - tra le prime donne in Italia - un concorso come commissario di polizia sembra essere per lui un approdo naturale ed invidiabile.

Ma accade che la insaziabilità sessuale della poliziotta lo sprofondi in una situazione claustrofobica che dopo varie vicissitudini fa del sarto un automa stressato e depresso. Riuscirà il nostro Antonio Maria a staccarsi dalla casa coniugale per ritrovare u minimo di vita? Lo scoprirete nella lettura: Recami intanto vince la prova di genere e potrebbe essere appetibile a qualche produttore di serie Tv per trarne una "Fargo" familiare all'italiana. In attesa della terza serie di Fargo tra poco su Sky.