Molto arduo il compito di trovare un'intesa, tra tutti i partiti politici, sull'approvazione di una Legge Elettorale, che vada bene a tutti. Gran parte dei partiti sono però d'accordo a votare il 'Legalicum', un testo per estendere l'Italicum modificato dalla Consulta, anche al Senato. Questo è il primo passo per rispondere alla richiesta del Presidente Sergio Mattarella, per uniformare la legge elettorale per le due Camere. Hanno risposto positivamente FI, PD, MDP e M5S. Ci sembra che tutti siano altrettanto d'accordo per il premio di maggioranza: si tratta solo di stabilire se lasciarlo alla sola lista, oppure cambiarlo alla coalizione.
Per quanto riguarda i capilista bloccati, vi sono contrasti molto forti: Il M5S e IL MDP sono nettamente contrari, e quindi sono per la loro eliminazione, mentre il PD fa 'orecchio da mercante' insieme ad altri, che non si sono dichiarati apertamente. Per quanto riguarda la soglia d'ingresso, sono tutti d'accordo, si tratta solo di limare le percentuali per garantire la rappresentanza anche ai piccoli partiti. Altri particolari si sapranno in seguito.
Calcoli di convenienza
Ogni partito valuta le sue convenienze e sostiene le sue tesi. Il quadro politico è frantumato, in futuro avremo altre probabili defezioni. Il M5S aspira, da solo, al 40% dei voti, e non è interessato ad apparentamenti, anche se noi lo riteniamo un errore grossolano: sarebbe auspicabile in coalizione, anche con un piccolo partito.
Il PD, invece, esce indebolito da una recente scissione, ed ancora più vulnerabile, dal recente congresso, che ha evidenziato, in modo netto, le due anime, entrambe consistenti, che convivono ancora all'interno del partito.
Nuovo centrosinistra
Ha però, sempre il PD, la possibilità che è quella di concorrere con tutta la Sinistra, alla formazione di Un Nuovo Centrosinistra allargato, che ha molte probabilità di conseguire un risultato superiore al 40%.
Altre parentele non garantiscono lo stesso risultato. Il Centrodestra pilotato dalla Lega e FI, ha probabilità di raggiungere risultati superiori al 30%. Tornando al PD, che con il recente congresso ha dato la schiacciante vittoria al Segretario Matteo Renzi, ha avuto un forte calo di affluenza, a dimostrazione che la maggioranza per la elezione del segretario, non è la stessa di quella politica del partito, nel paese. Si tratta della nostra opinione, che ci auguriamo sia sbagliata, per il PD.