Il nostro ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha proposto di mettere un numero chiuso, non tanto all'accesso alle città d'arte, ma a monumenti e palazzi storici, quali il Colosseo, Ponte Vecchio e altri monumenti storico-artistici di cui l'Italia è piena. Questo perché ritiene che in questo modo si possano arginare gli episodi di degrado che ogni tanto avvengono, come il bagno nella Fontana di Trevi, il disegno del cuoricino con le iniziali sui muri del Colosseo e tutti quei gesti vandalici, derivanti dall'inciviltà della gente.

Premesso che l'iter per la visita di un qualsiasi monumento, è come giocare al lotto e pretendere di vincere una cinquina; sì perché, innanzitutto bisogna trovare il palazzo o il monumento o il sito aperto, cosa non sempre certa e magari, dopo aver fatto code interminabili, scoprire che alcune sale e magari proprio quella che ci interessa, non sono accessibili o in fase di restauro o chissà per che cos'altro.

Rimaniamo dell'idea che limitando l'accesso, con un numero chiuso, si uccida il Turismo. Sembra che anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, persona che stimiamo moltissimo, abbia avanzato la proposta di limitare l'accesso a Venezia.

Tutto questo perché non ci siano atti vandalici?

L'Italia potrebbe vivere di solo turismo, ci sono paesi stranieri che sfruttano al massimo le risorse locali e le rendono un'attrazione turistica, portando migliaia di persone a visitarla, noi che siamo ricchi di arte, architettura, borghi, città, mare, natura, invece cosa facciamo? Trascuriamo i nostri beni, li lasciamo all'incuria del tempo, diamo modo che interi borghi diventino fantasmi, come Borgo Salci, in Umbria, Borgo Civita a Bagnoreggio, il Castello di Sammezzano e così tanti monumenti che stanno cadendo nel massimo degrado.

Pezzi della storia lasciati andare in rovina e passati nel dimenticatoio e che, a volte, solo la buona volontà di alcuni cittadini che creano associazioni a tutela di questi beni artistici, anche solo organizzando la pulizia del terreno circostante, ridanno loro dignità. Non è limitando alle persone di riempirsi lo spirito, con le visite alle bellezze architettoniche, che evitiamo il degrado e il vandalismo, ma aumentando il personale di vigilanza e punendo, non solo con una multa, chi viene sorpreso in flagranza di reato, punizione che spetterà ai nostri organismi di legge, deciderne il grado.