Il miliardario americano, ebreo di origini ungheresi, aveva finanziato, attraverso la sua fondazione Open Society, una serie di iniziative in favore dell’arrivo di migranti sull’isola mediterranea di Lampedusa (e non solo) quando era sindaco Giusi Nicolini (sonoramente bocciata alle ultime amministrative).

La longa manus di Soros dietro l'accoglienza di Lampedusa

Con il passare delle ore appare sempre più chiara la strategia dietro l’azione volta a favorire in maniera scriteriata l’accoglienza di migranti sul suolo di Lampedusa. Le politiche attuate dall’ormai ex-sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, erano sostenute – soprattutto finanziariamente – dalla fondazione del miliardario progressista George Soros.

Nel luglio di tre anni fa, la Open Society presentò un accordo che portò al protocollo d’intesa con l’amministrazione di Lampedusa della durata di sei mesi. L’isola italiana è stata definita dalla Fondazione un “alleato per il raggiungimento di obiettivi come la lotta alla discriminazioni razziali e la diffusione dell’accoglienza”. In questa direzione, dunque, la Open Society ha provveduto a “contribuire al potenziamento delle capacità esecutive del Comune di Lampedusa, favorendo così la popolazione ed i suoi ospiti”. Così, all’allora sindaco Nicolini non sembrò vero l’intervento provvidenziale arrivato dalla longa manus di Soros. Lo stesso Soros, nei mesi scorsi ha ammesso candidamente il suo intervento nella destabilizzazione dei rapporti diplomatici e geopolitici tra Ucraina e Russia: ora si teme che finanzi le iniziative in Italia e nel resto d'Europa con lo stesso obiettivo.

Il procuratore Zuccaro contro le Ong

Eppure, l’intervento di organizzazioni come la Open Society volte a finanziare l’accoglienza sul territorio italiano delle migliaia di migranti è recentemente finito nel mirino delle dichiarazioni del procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro. Secondo lui, infatti, alcune Ong potrebbero essere addirittura finanziate dai criminali che lucrano sugli sbarchi facendo riferimento a contatti telefonici diretti con i trafficanti per accordarsi sulle partenze delle imbarcazioni, facilitando il carico dei migranti sulle navi delle organizzazioni umanitarie.

In questo contesto, secondo il documento siglato dalla Open Society con l’allora amministrazione Nicolini, “il comune di Lampedusa agisce in uno stato di emergenza permanente”: per questo allo staff – secondo il protocollo d’intesa – andavano affiancate competenze e forza lavoro, con lo scopo di incrementare l’impegno per nuove opportunità di sviluppo del territorio.

Il festival Sabir nel mirino

Tra le iniziative finanziate dalla Fondazione Open Society di Soros, risulta il festival Sabir, realizzata ufficialmente per incrementare la pace e il dialogo tra le culture. Sabir, infatti, è una lingua nata dall’unione dell’italiano, del francese e dell’arabo e utilizzata dai marinai e dai commercianti che operano nella zona del Mediterraneo. Purtroppo però un altro festival con lo stesso nome si tiene dal 2005 nella val di Noto, in Sicilia. I lampedusani, però, non si sono lasciati commuovere dalla politica dell’accoglienza messa in atto negli ultimi anni dall’amministrazione Nicolini. Alle ultime elezioni, infatti, ha vinto un altro esponente democratico, Salvatore Martello, che ricoprì il ruolo di primo cittadino fino al 2001.

'L’immigrazionismo' operato da Giusi Nicolini (e sostenuto dal miliardario George Soros) non è piaciuto ai cittadini di Lampedusa. Non è un caso che le prime parole di Martello, subito dopo l’elezione, abbiano promesso un cambiamento radicale sul piano dell’organizzazione dell’accoglienza.