Sulla accoglienza degli immigrati vi sono tante cose che non funzionano, che si prestano a critiche e polemiche. Bisogna però riconoscere che il fenomeno è stato gestito e condotto in modo responsabile, anche se con tante manchevolezze. Non è stato facile, soprattutto perché non si poteva mai prevedere una simile esplosione, che ci ha trovati impreparati e soli, a dover farne fronte. Un primo problema è stato quello di poterli accogliere e assisterli evitando al massimo, in mare, i danni che, purtroppo, si sono pure verificati. La mancanza della collaborazione europea ha fatto sentire il suo peso ed ha scaricato sulle nostre spalle una grossa responsabilità.

Tutti ci auguriamo che l'Europa si ravveda e che si assuma le sue responsabilità: meglio tardi che mai.

I fenomeni migratori

Sono fenomeni, quelli delle migrazioni umane, che si ripetono nei secoli. Se scaviamo nella nostra memoria, troveremo eventi simili, anche se con motivazioni diverse, che si sono verificati in Italia. Difatti in un periodo della nostra storia, e precisamente dal 1876 al 1915, anche in Italia prese forma una migrazione di massa verso gli Stati Uniti, la Francia, la Germania e, negli ultimi periodi, anche in alcuni paesi del Sud America come Brasile, Argentina, Venezuela e Uruguay. Nel 1976 quest'ultimo paese aveva il 40% dei suoi abitanti di origine italiana. La nostra migrazione aveva origine, in prevalenza, dal Veneto, Friuli e Piemonte e, dal 1905 anche dal Sud Italia.

Le famiglie, con numerosi bambini, si spostavano inseguendo il sogno di una vita migliore.

Aiutiamo chi ha veramente bisogno

Moderiamo quindi le nostre critiche anche nel rispetto dei nostri nonni che, per dare una vita migliore ai propri figli, hanno affrontato disagi che non sono stati tanto diversi da quelli affrontati dagli attuali migranti.

Per rendere l'idea, dal 1876 al 1915, emigrarono 14 milioni di italiani. Quello che non può essere tollerato è la speculazione politica, che molti tentano di fare su questo fenomeno. Questi flussi migratori con tutti i disagi che creano a chi è deputato ad accoglierli, sono portatori di arricchimento culturale per le popolazioni che li ospitano.

Non ci spaventi quindi se don Massimo Biancalani porta in piscina giovani immigranti, accogliendoli ed aiutandoli ad integrarsi, infondendo loro un pizzico di speranza nel futuro. Tutti dovremmo fare la stessa cosa.