Il mondo occidentale trema per la guerra che sembra essere imminente per le continue minacce tra Kim Joung-Un e Donald Trump; eppure non si rende conto di esserci già da tanto tempo, e nessuna eccezione per il nostro "bel paese".
La minaccia islamica
Se parliamo di conflitti che si trovano nel nostro continente, quello sicuramente più evidente è il fondamentalismo islamico. La Jihad ha iniziato la sua ascesa con l'attentato dell'11 settembre 2001 a New York e da lì non si è più arrestata. Ma sebbene prima i suoi attacchi all'occidente fossero abbastanza sporadici, dal 7 gennaio 2015, data dell'attentato al giornale satirico francese "Charlie Hebdo", gli attentati islamici si sono verificati con una frequenza a dir poco impressionante.Tra minacce continue e propagande che invocano Allah, l'Europa è caduta in un clima di generale paura.
Ma tutto questo perché ora le minacce sono rivolte a noi: quando gli attentati si verificano solo in quelle zone lontane e così diverse dal nostro mondo, la questione della guerra santa non faceva così tanto scalpore; quando i primi di aprile del 2015 una cellula fondamentalista ha invaso un campus universitario in Kenya, uccidendo circa 148 giovani studenti (alcuni decapitandoli), la notizia non ha interessato particolarmente i media europei, forse troppo impegnati a parlare di altro.
Quando invece è stata colpita la nostra gioventù e i nostri modi di vivere, allora sì che ci siamo allarmati.Per quanto i fondamentalisti islamici possano essere pazzi, spregiudicati e terribili, gli occidentali non possono negare di avere pesanti colpe: quei territori sono sempre stati lasciati allo stato brado, senza un minimo di istruzione, ma solo pronti a fornirci materie prime e petrolio; e noi eravamo contenti di stare a guardare gli orrori che si consumavano in quelle terre.
La questione dei migranti
Ormai le dispute sulla situazione dei migranti nel nostro paese è praticamente diventata una vera e propria guerra civile. Un governo che cerca solo di guadagnare soldi sull'arrivo di questa povera gente, immigrati sbandati e lasciati a sé stessi che si riversano nelle periferie dove compiono furti e atti di ogni genere, abitanti straziati da queste situazioni: il conflitto è servito.
Come se non bastasse, a far da cornice vi è una Politica spicciola, che cerca di emergere attraverso propagande populiste che fanno leva, comprensibilmente, sull'italiano medio. Ma in questa guerra civile non ci sono né vinti né vincitori, ma solo vittime: i migranti che scappano dalle loro patrie devastate hanno il sacrosanto diritto di provare a rifarsi una vita nel nostro paese, e il governo dal canto suo, ha il dovere di trovare una collocazione stabile per queste persone, un impiego e un'istruzione alla quale hanno diritto, sempre nel rispetto dei cittadini italiani che devono anche essi conservare i loro di diritti.
L'unica colpa è solo di chi, avendo un minimo di potere, al posto di tentare di trovare valide soluzioni, cerca di aizzare l'italiano medio contro individui già abbastanza straziati dalla loro realtà.Ci allarmiamo tanto per il pericolo di un conflitto mondiale, quando in realtà siamo già all'interno di una guerra, ma più lenta e meno evidente.