Dopo la pausa estiva, la politica si rimette in movimento per affrontare e risolvere i principali problemi del paese. L'opportunità delle prossime elezioni regionali siciliane offre ai politici la possibilità di esprimersi, per rimettere a punto le coalizioni ed i programmi, anche in previsione delle scadenze nazionali del prossimo anno: un vero laboratorio politico. Il centrodestra siciliano ha già siglato il suo accordo, coinvolgendo, tra gli altri, FI, Lega e FdI. Aggregazione, con a capo Nello Musumeci, che secondo i recenti sondaggi pubblicati dal quotidiano 'la Sicilia', riesce a superare il 40% dell'elettorato.

Il M5S che si presenta da solo col candidato Giancarlo Cancellieri, raggiungerebbe il 38,5%, secondo lo stesso sondaggio, mentre il PD-Alfano, che ancora non hanno definito un accordo, oscillano intorno al 21%. Stando ai sondaggi, e in mancanza di novità, sembrerebbe una sfida limitata al Centrodestra e M5S.

Il PD dica dove vuole andare

Nella sinistra vi sono discordanze di valutazioni politiche ed è tutto ancora da definire. Si pensi inoltre, che la formazione di un nuovo centrosinistra allargato ed omogeneo, avrebbe la potenzialità di battere le altre formazioni politiche in campo, secondo la nostra opinione. Il giovane leader del MdP- Articolo 1, Roberto Speranza, spiega con determinazione e chiarezza che 'non si può costruire il nuovo centrosinistra con pezzi di destra'.

Lo stesso ragionamento è stato più volte sostenuto da Pierluigi Bersani, il quale, pur riconoscendo positivi i timidi segnali provenienti dai dati statistici sull'economia italiana, ritiene che sia necessario parlare di investimenti, abbandonando la politica dei 'bonus'.

Nuovo modello di sviluppo

Bisogna, insomma, imboccare la strada giusta, insieme a chi si batte per gli stessi ideali.

Ricordando Don Milani, che era solito ripetere: 'non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali'. Insomma un nuovo modello di sviluppo che non crei differenze e sofferenze, ma che dia a tutti il diritto di avere un lavoro, una casa, sanità e scuola per i propri figli.

Se solo pensiamo che, in tanti anni, non siamo stati in grado di approvare una legge elettorale per le elezioni politiche, che ci consentisse di eleggere i nostri rappresentanti, ci viene lo sconforto. Questa volta il popolo si esprimerà al meglio, e dirà come la pensa, per spingere la politica sulla 'diritta via'.