Un Paese gestito a suon di “Buoni”, sicuramente qualche interrogativo susciterà a più di qualche cittadino.

Gli insegnati, che ogni giorno calati nel mondo delle famiglie italiane, e sempre in prima linea, primi fra tutti sono stati loro malgrado proiettati in questo nuovo mondo del “bonus”.

Un bonus per la cultura e per l’adeguamento digitale della professionalità!

Questa è ciò che appare, ma se ci guardiamo dentro con attenzione, allora emergono aspetti abbastanza ben celati e a mio modesto parere costosi per il Paese.

Mi spiego, entrando nello specifico, attraverso i passi da compiere per ottenere questo “bonus” professionale ed il successivo acquisto dei prodotti:

  • Dopo una lunga fase per la registrazione e per avere accesso al sito, dal quale è possibile ottenere il Buono, su cui non commento per problemi di lunghezza, si passa alla seconda fase;
  • Cosa faccio, compro in rete o da un negoziante o presso grandi distributori come Media Word, Euronics ecc… oppure faccio una navigazione in rete, per vedere le offerte dei prodotti e il loro prezzo.
  • Le prime righe della ricerca “google” rimandano immediatamente ad Amazon, E-price ed altri.
  • Si trova il prodotto di proprio interesse, e quindi si ritorna al sito ministeriale per scaricare il bonus.
  • Amazon, per esempio, chiede la conferma del bonus, in una pagina dedicata, e finalmente ti convalida per l’acquisto.
  • Ora sei pronto per l’acquisto, ma sorpresa non quello che potrebbe servirti per migliorare la tuo, desktop, o portatile, già acquistati lo scorso anno, ma solo per una serie di prodotti predisposti ad hoc.
  • Bisognava leggersi prima tutta la “pappardella” che spiegava tutto questo, ma siccome il tempo è poco, si procede a volte intuitivamente. Quindi addio desiderata!
  • Puoi comprare solo alcuni prodotti hardware, software in quanto il “Bonus” viene scelto precedentemente sul sito ministeriale ed è specifico.
  • Bene, cioè male, perché a guardarci con attenzione quei prodotti presentano un prezzo abbastanza diverso da quelli di mercato.
  • Allora la domanda è: cosa sta accadendo, perché queste differenze!
  • Chiami il servizio Amazon e chiedi di volere recedere dalla spesa del bonus presso di loro e ti rispondono cosi: …guardi che non si può recedere perché il ministero ha stabilito così!
  • Devo comprare con Amazon…!
  • Ora vi mostro delle immagini a conferma di tutta questa lunga trattazione, su alcuni prodotti acquistabili, e con i loro relativi prezzi.

Wavelab di casa Steinberg Software professionale, contemplato nell’elenco degli acquistabili, pari al costo di € 530.

Purtroppo, ma anche fortunatamente lo stesso software venduto come “education” per insegnanti e studenti direttamente dalla casa madre “Steinberg” viene offerto a € 329. C’è qualcosa che non quadra…!

Riepilogando non posso revocare il “buono”, ma non riesco a comprare il software perché lo trovo un ladrocinio, dal momento che si tratta di un “bonus” per docenti, stanziati con un fondo pubblico.

Insomma, una vera fregatura, per il docente, ma anche per il libero mercato, e per le piccole aziende a cui poteva essere data una precedenza nella vendita dei prodotti hardware e software, con un buono abilitato anche al recesso.

Insomma, la solita storia di un Paese e di una società costruita sul profitto, non proprio eticamente corretto e limpido, che usa il nostro denaro con molta superficialità, voglio usare questo termine “superficialità”, anche se sicuramente non è proprio il termine più appropriato.

A noi insegnati, viene chiesto di educare e di aiutare le nuove generazione, a costruirsi un temperamento etico, attento all’equità e alla giustizia, forse un sogno…, ma a questo punto forse anche un’inutile spreco di parole e di speranza.