L'immagine è un po datata ma rende un confronto evidente del passato della nazionale italiana di calcio, nella sfida che si tenne in Portogallo nell'estate del 2004. Vedeva in campo una delle migliori versioni della nazionale con una difesa composta da Cannavaro, Nesta, Panucci e Zambrotta protetti a centrocampo da Gattuso e Perrotta, contro la nazionale svedese che schierava una formazione di indubbio talento con Ibrahimovic (autore tra l'altro del gol del definitivo 1-1 sul finire della gara), Larsson, Ljungberg, Mellberg, Isaksson, in questo incontro la chiave per l'Italia fu la difesa che resse per più di 80 minuti prima di subire un meraviglioso gol da parte di Ibrahimovic ,ma entrambe le squadre erano una versione più forte rispetto ai 22 giocatori scesi in campo ieri sotto la cornice della splendida Friends Arena di Solna.

La Svezia

La nazionale allenata da Jan Andersson è stata pronta per la sfida, sapendo di avere un talento individuale inferiore rispetto alla nazionale italiana e alle precedente versioni della stessa nazionale svedese ha messo su una partita puntando su un gioco molto ruvido, a volte ai limiti della correttezza, che alla fine ha dato i suoi frutti già alla mezz'ora di gioco quando Marco Verratti si è fatto ammonire condizionando così la sua partita e di fatto terminando il suo percorso in questa fase di qualificazioni, essendo diffidato salterà il ritorno di lunedì sera a San Siro, che ha messo fuori uso il "cervello" della nazionale italiana, il gol è stato frutto più del caso che del gioco espresso ma ha comunque dimostrato la buona scelta nel gioco impostato da Andersson,in cui l'unico giocatore che è sembrato "fuori luogo" è stato il giovane Fosberg che anche ieri sera ha disputato un'ottima partita ; la nazionale svedese ha dimostrato di poter lottare ad armi pari con l'Italia nonostante un talento individuale inferiore grazie alla sua superiorità fisica e mentale per cui va fatto un complimento alla nazionale del CT Andersson.

L'Italia

Passando alla nostra nazionale anche quest'ultima partita ha dimostrato l'evidente abbassamento delle potenzialità della nostra nazionale che si erano viste già nei Mondiali del 2014, salvata poi grazie all'interpretazione data da Antonio Conte per gli Europei del 2016 e tornata sui livelli del 2014 in questi ultimi due anni, l'Italia non è stata pronta ad affrontare questo spareggio e lo si è visto in tutti i 90 minuti della partita dove la squadra si è lasciata intimidire dalla nazionale svedese e non ha risposto alle loro provocazioni se non lamentandosi con l'arbitro, non ha mostrato la giusta cattiveria agonistica necessaria in questi scontri diretti, per quanto si può dire sul gioco ruvido della Svezia e pur sempre vero che l'Italia non ha avuto nessuna reazione emotiva e di fatto ha dato carta bianca agli svedesi di punirli come è poi successo in occasione della rete, un'altro problema è stata la formazione già condizionata dal infortunio di Zaza e da un Belotti tornato disponibile dopo un'assenza di oltre un mese dai campi di gioco lasciando in panchina Insigne ed El Shaarawy, che sono in un periodo d'oro nelle loro prestazioni individuali e lasciando il gioco in mano ad un Verratti poco ispirato quando veste la maglia azzurra rispetto alle sue prestazioni con la maglia del PSG, inoltre il solo palo di Darmian non può essere preso come scusante per la brutta prestazione che ha prodotto solo due tiri in 90 minuti di gioco.

L'Italia non ha saputo giocare da Italia, tra il Tiki-taka, le 4 punte, il falso nueve, la nazionale ha perso la sua vera anima "il catenaccio" che per quanto non sia il gioco più bello da vedere ha sempre portato ai successi della nazionale (Mondiali 2006 2 gol subiti di cui un'autorete ed un calcio di rigore) mentre si è tentato di trasformare di cambiare negli ultimi anni ma i risultati sono stati poco incoraggianti, è ormai inutile voler essere la Spagna, la Germania o la Francia perché l'Italia sarà sempre l'Italia ed i calciatori devono tirar fuori la cattiveria che non è stata usata ieri sera altrimenti si rischia di dover guardare il Mondiale di Russia alla televisione e non sul campo.