Oggi una leggenda come Paolo Maldini festeggia il suo cinquantesimo compleanno. Dopo una carriera straordinaria sul piano sportivo e personale, in occasione di questo importante traguardo, proponiamo un resoconto della sua vita professionale, segnata da vittorie importanti, ma anche da alcuni rimpianti (USA 1994, Istanbul 2005, Corea e Giappone 2002 solo per citarne alcuni). In un momento difficile nella storia del Milan (la situazione del club è in divenire e si aspettano sviluppi), ricordare i tempi in cui il club rossonero era ai vertici del calcio mondiale rallegrerà i tifosi e ogni appassionato di calcio.
L'esordio e gli inizi con il Milan
Paolo Maldini esordisce nel 1984/1985 in Udinese-Milan, messo in campo dal "barone" Nils Liedholm. Fin da subito diventa titolare della fascia destra (a soli 18 anni); in questo periodo il Milan è agli inizi di un ciclo che poi culminerà con i successi sia in campo nazionale che internazionale, prima con Sacchi e poi con Capello. Il primo successo è il campionato italiano del 1987/1988, vinto dopo un duello avvincente contro il Napoli di Maradona, un meraviglioso cammino che raggiunge l'apice con la vittoria al San Paolo per 2-3 della terzultima giornata, che di fatto consegna lo scudetto ai rossoneri. Nei successivi tre anni, Maldini si aggiudica due Coppe dei Campioni, una Supercoppa italiana, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali.
Sul piano personale si afferma come il più promettente terzino destro nel panorama internazionale e la chiamata in nazionale arriva perentoria nel 1987, in occasione di un'amichevole disputata a Spalato, nell'odierna Croazia, contro la Jugoslavia.
Il periodo d'oro
Tra il 1991 e il 1996 Maldini vince tutto ciò che un calciatore può sognane di vincere in una intera carriera: 4 scudetti, 3 Supercoppe italiane, 1 Champions League e una Supercoppa europea, formando con Baresi, Tassotti e Costacurta una delle migliori difese nella storia del calcio.
Nonostante i numerosi successi, arrivano anche le prime delusioni: nel 1993 e nel 1995 il Milan arriva in finale di Champions, uscendone sconfitto in entrambe le occasioni. Con l'approdo di Sacchi in Nazionale anche il blocco milanista si ritrova protagonista nel mondiale USA 1994, dove, dopo un percorso travagliato, gli azzurri centrano la finale, poi persa ai calci di rigore contro il Brasile.
Il periodo buio
Al termine della stagione 1995/1996 Capello abbandona la panchina del Milan per andare al Real Madrid e la squadra piomba in un anonimato che dura fino al 1999, non qualificandosi per le coppe europee nel 1997 e nel 1998. In questo periodo Maldini eredita la fascia di capitano da Franco Baresi (ritiratosi nel 1997), che non lascerà fino al suo addio al calcio nel 2009. Sono anni difficili per la carriera del giocatore, ma la sua vita privata gli regala la gioia del matrimonio con Adriana Elena Fossa e la nascita del primo figlio Christian (che attualmente gioca in serie D con il Racing Fondi). In Nazionale subisce due brucianti eliminazioni sia agli Europei del 1996, sia ai Mondiali del 1998 (dove ad allenarlo c'era suo padre Cesare).
Il ritorno al successo
Nel 1999 il Milan torna sulla vetta d'Italia vincendo, al termine di una incredibile rimonta, lo scudetto ai danni della Lazio. Quattro anni più tardi vince la Champion League nella finale tutta italiana contro la Juventus giocata a Manchester. In questo periodo cambia definitivamente ruolo, spostandosi nella zona centrale della difesa, ma arriva anche l'addio alla Nazionale dopo l'eliminazione agli ottavi del Mondiale di Corea per mano della Corea del Sud. Nel 2004 Maldini conquista quello che sarà il suo ultimo scudetto, mentre nella stagione successiva arriva la cocente delusione di Istanbul, con i rossoneri che subirono la rimonta dei 'Reds' dopo essersi ritrovati in vantaggio con un netto 3-0 al termine del primo tempo.
A sbloccare quel match fu proprio Maldini, che trovò l'1-0 dopo pochi secondi di gioco.
Gli ultimi anni di carriera
Nelle ultime quattro stagioni il fisico del campione subisce alcuni infortuni che lo costringono a saltare buona parte delle partite tra il 2006 e il 2008. Nonostante ciò, nel 2007 riesce ad alzare al cielo la sua ultima Champions League, battendo in finale proprio il Liverpool che due anni prima aveva rifilato a Maldini una delle delusioni più grandi della sua carriera. Nella stagione successiva conquisterà anche la Supercoppa europea e il Mondiale per club, che saranno anche i suoi ultimi trofei. Il ritiro dal calcio giocato avviene al termine della stagione 2008/2009. Da quel momento le strade di Paolo Maldini e del Milan non si sono più incrociate.
L'ex capitano rossonero non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare nella società in cui è nato e cresciuto: sarebbe il regalo perfetto per i suoi 50 anni e, probabilmente, il finale che tutti gli appassionati di calcio auspicano.