La data delle elezioni, appena fissata, in realtà si avvicina attimo dopo attimo e Matteo Renzi si ritrova con una parte di partito ormai fuggita e alleati più o meno nuovi di cui non è dato conoscere la concreta consistenza elettorale. Quali scenari si possono ipotizzare?
Il panorama in vista
Le prossime consultazioni elettorali non sono poi così lontane, dal momento che per arrivare al 4 marzo mancano solamente poco più di tre mesi. In altri contesti e situazioni avremmo detto che potrebbe essere indubbiamente uno spazio di tempo sufficiente per concentrarsi sull'obiettivo e raccogliere energie e risorse per tentare in qualche modo di giungere alla vittoria.
Qui però sono tutti consapevoli del fatto che quasi sicuramente una vera vittoria non ci sarà per nessuno, in quanto nessun partito sarà davvero in grado di ottenere la maggioranza assoluta. Quindi? Occorre allearsi, ma non sempre le alleanze portano i frutti desiderati.
Matteo Renzi e le alleanze coi centristi
In tutto questo Matteo Renzi sa bene che tra fughe a sinistra ed emorragie varie non può contare in concreto su cifre troppo elevate in termini di voti e percentuali elettorali e giustamente non può che vedere positivamente i gruppi di centristi che vengono a dare man forte, come alleati, al Partito Democratico. Ma due sono le questioni: la presenza di certi alleati incentiverà la base a votare per il PD o rischierà di accrescere le fughe?
E ancora, su quanti voti in concreto possono contare questi 'amici'?
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute e proveniente da Alternativa Popolare, ha 'creato' proprio in questi giorni Civica Popolare, con tanto di simbolo della Margherita e nome del ministro. Il 'gruppo' politico (definirlo partito pare prematuro) nasce come scissione di Alternativa Popolare, che già non presentava numeri particolarmente rilevanti quanto ad elettori.
Ora, poi, troviamo il gruppo della Lorenzin in stretto contatto di collaborazione con i Centristi per l'Europa di Pier Ferdinando Casini, Democrazia Solidale di Lorenzo Dallai, L'Italia popolare di Giuseppe De Mita, L'Italia dei Valori di Ignazio Messina.
Apparentemente sembra tutto molto interessante per Matteo Renzi e per il Partito Democratico, ma in concreto tutti i gruppi politici centristi poc'anzi indicati a quanti voti possono arrivare complessivamente e quanto possono servire a non far aumentare le fuoriuscite dal partito?
Inutile dire che non è possibile fare un'analisi dettagliata, in quanto nessuno conosce davvero il futuro in materia, ma rimane il fatto che probabilmente sarebbe opportuno valutare attentamente il tutto, per non fare un autogoal che consegni in modo netto il Paese ad altre forze politiche.