Il mancato trasferimento di Simone Verdi dal Bologna al Napoli è certamente il tema più caldo di questa fase del calciomercato: sulle motivazioni dietro alla decisione sono state fatte le ipotesi più disparate, che vanno dal desiderio del giocatore di trovare un ingaggio ancor più prestigioso e remunerativo la prossima estate alle ragioni del cuore (la ragazza di Verdi è bolognese). In realtà, non è assurdo teorizzare che a spingere Verdi al gran rifiuto opposto alla corte di Sarri sia stata, molto più semplicemente, la paura di vedersi clamorosamente svalutato nel giro di pochi mesi.

Sarri: bel gioco, scarsa gestione della rosa

Questa teoria, è bene precisarlo subito, non si basa in alcun modo sulle doti tecniche di Verdi né sul prestigio e l'importanza della società Napoli. È invece il risultato di semplici considerazioni su quale sia stato il destino di tutti i giocatori trasferitisi sotto il Vesuvio negli ultimi anni e che, non essendo inclusi nei "titolarissimi" di Maurizio Sarri o quantomeno nei pochi ricambi utilizzati dall'allenatore toscano hanno visto il proprio valore diminuire sensibilmente.

In particolare per quanto riguarda gli ingaggi fatti nel calciomercato invernale la tendenza è ancor più evidente. Per rendersene conto, non c'è che da dare un'occhiata alle operazioni condotte dal Napoli durante l'era-Sarri nel corso del cosiddetto "mercato di riparazione".

A gennaio del 2016 sbarcarono in azzurro Vasco Regini dalla Sampdoria e Alberto Grassi dall'Atalanta. Il primo ha avuto l'onore di calcare il terreno di gioco per ben 14' contro il Frosinone nell'ultima giornata di campionato, il secondo non ha neppure avuto la soddisfazione di esordire in maglia azzurra. A gennaio 2017 a sbarcare sotto il Vesuvio è invece Leonardo Pavoletti, il giocatore che nelle speranze dei tifosi dovrebbe non far sentire l'assenza di Milik.

La realtà parla invece di 10 presenze complessive (per un totale di 289') e 0 goal segnati.

Tanti i giocatori svalutati

La situazione non cambia molto se si vanno ad analizzare anche molti degli acquisti giunti Napoli nel corso del calciomercato estivo durante il "regno" di Maurizio Sarri. Nikola Maksimovic, da pezzo pregiato del mercato si è trasformato in una sorta di oggetto misterioso.

Sbarcato in Campania nel 2016 per la significativa somma di 26 milioni di euro, ha totalizzato finora appena 16 presenze in un anno e mezzo. Che comunque sono molte più di quelle messe insieme da Lorenzo Tonelli che, nonostante fosse uno dei fedelissimi di Sarri ad Empoli, è riuscito a scendere in campo appena 3 volte, l'ultima delle quali quasi un anno fa.

Tutti i giocatori citati (ma potrebbero essere fatti anche altri esempi come Giaccherini, Rog, Valdifiori) hanno visto il proprio valore di mercato diminuire sensibilmente dopo essere stati ingaggiati dal Napoli ed aver trascorso gran parte del loro tempo in maglia azzurra seduti in panchina accanto a Maurizio Sarri. Il motivo del rifiuto di Simone Verdi al trasferimento potrebbe quindi molto verosimilmente essere proprio questo: il desiderio di non entrare a sua volta in questo meccanismo, preferendo quindi aspettare offerte estive che gli offrano maggiori garanzie sul piano tecnico. Certo si tratta di una motivazione molto più verosimile degli assurdi complotti anti-napoletani che qualcuno in queste ore sta immaginando.