Non possiamo far finta di nulla, ma il corpo elettorale, con le elezioni del 4/03/2018, si è espresso con chiarezza, indicando il nuovo orientamento politico degli italiani. Inutile quindi agire con la vecchia litania, che non trova consenso da nessuna parte. La richiesta di una svolta è chiara, e bisogna prenderne atto, nel rispetto degli elettori. Il tono autocelebrativo dei Governi degli ultimi anni, non è stato molto apprezzato, ed ha prodotto un effetto contrario. A distanza di pochi giorni dalle citate elezioni, e precisamente il 20 marzo c.a., i sondaggi effettuati da Tecnè s.r.l.

per conto di Matrix, danno i seguenti risultati per intenzioni di voto: M5S al 34,2%, Lega al 19,2%, PD al 19,0%, Forza Italia al 13,6%, LeU al 2,50%, +Europa al 2,2% ed altri al 5,1%. Come si può notare, continua l'ascesa del M5S e Lega con significativi progressi, anche dopo le recenti consultazioni.

Scontri molto coloriti

I toni della campagna elettorale sono stati molto accesi, uscendo, in alcuni momenti, dai limiti consentiti dalla buone maniere. Alcuni candidati si sono scambiate invettive, e si è percepita la differenza della buona educazione, tra la giusta polemica e la volgarità. Molti elettori, tacitamente, hanno reagito votando in un certo modo, per difendere i candidati ingiustamente bersagliati.

Il voto ha risentito di questo effetto, ed ha cambiato il risultato delle previsioni originarie, e l'esito comunque del voto non consente maggioranze certe: ci vorrà un dialogo paziente, ma molto difficile, che sicuramente Di Maio e Salvini sapranno condurre.

I Presidenti di Camera e Senato

Ora tutti i partiti sono chiamati ad eleggere i presidenti di Camera e Senato, e si dovranno guardare negli occhi, per trovare un punto di incontro.

E' sicuramente un passaggio molto delicato, ma se si vuole rompere col passato, come pare, occorre prudenza, coraggio e determinazione. i risultati, così come arrivati dal voto, non danno molto spazio alla fantasia Politica, ma fanno riflettere sulla possibilità di pensare ad una nuova legge elettorale, che determini un vincitore in grado di poter governare.

Sarà poi il popolo, democraticamente, a stabilire chi dovrà governare, con l'esercizio del voto: l'opposizione darà il suo importante contributo riconosciuto dalla legge.

La saggezza del nostro Presidente della Repubblica, indicherà quale la strada migliore e percorribile.