In serie C, alla vigilia dei play off che decreteranno quale squadra accompagnerà Livorno, Padova e Lecce nella serie cadetta e in attesa di conoscere le formazioni che si salveranno al termine della drammatica lotteria dei play out, si può fare il bilancio di una stagione a dir poco travagliata.
Talvolta la lettura dei numeri può rappresentare interamente tutto quello che è accaduto nel corso di una stagione e, mai come in questo caso, proprio le cifre sono fondamentali per comprendere i mali di un campionato contraddittorio, da riformare al più presto.
74 punti di penalizzazione, un record
Iniziamo questa chiave di lettura numerica dal 74 che sono i punti di penalizzazione comminati dalla Giustizia Sportiva a carico di dieci società (Akragas, Arezzo, Fidelis Andria, Gavorrano, Matera, Mestre, Piacenza, Santarcangelo, Siracusa e Vicenza) per le ormai acclarate violazioni Covisoc in materia di pagamenti stipendi e contributi ai tesserati. Lo stesso risultato che il Lecce ha totalizzato per vincere il campionato ottenendo il punteggio più alto nei tre gironi. Si potrebbe ironicamente affermare che la 'Penalizzazione' avrebbe vinto, a mani basse, il campionato senza nemmeno giocare una gara. Ma a parte le battute si tratta di un dato negativo che deve far riflettere l'intero sistema.
Matera e Siracusa rappresentano gli esempi negativi di questa vicenda: le loro cause hanno determinato uno sconvolgimento in classifica generale escludendo le due formazioni dai play off.
Poi c'è da registrare il 56, il numero delle squadre che sono giunte alla fine del campionato tra mille difficoltà, perdendo per strada un club, il Modena.
E' sempre utile ribadire che questo format prevedeva all'inizio tre gironi da venti squadre ciascuno, ma le arcinote problematiche finanziarie dei club hanno non solo ridotto il numero delle partecipanti ma durante la stagione oltre al Modena ci sono stati altri due club, Vicenza ed Arezzo, che sono stati dichiarati falliti dai rispettivi Tribunali.
Ora, al di là delle regole da riscrivere e del format da reinventare si può affermare che il campionato di Serie C, nel prossimo futuro, non potrà avere più di 36/38 squadre ai nastri di partenza a causa delle modeste risorse economiche.
Solo 25 società hanno confermato il proprio tecnico
Ed infine, senza ironia, vogliamo fare un plauso a quelle 25 società che sono state in grado di confermare lo stesso allenatore per tutta la stagione. Basti pensare ai 35 esoneri ed ai cinque allenatori dimissionari, cioè più del 60% del totale dei tecnici che hanno iniziato la stagione: un altro record, non c'è che dire.
Il ritornello è sempre lo stesso, quando le cose non vanno bene, il club per accontentare la piazza caccia l'allenatore, per poi richiamarlo quando i risultati non arrivano nemmeno con quello nuovo.
E' il famoso 'made in Italy', un marchio di fabbrica che non teme confronti con nessun altra realtà europea, diventata una regola da nord a sud, dalla serie A ai Dilettanti, entrata di diritto nella mentalità del nostro calcio, ma questa è un'altra storia.