Il "Governo neutrale" è solo un modo diverso per definire un nuovo Governo tecnico. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra riproporre una soluzione molto simile all'accoppiata Monti-Fornero. Siccome quell'ipotesi è la cosa più impopolare che esista, viene coniata ad hoc la definizione "neutrale". In realtà la figura istituzionale che andrebbe a ricoprire il ruolo di Premier dovrebbe impegnarsi a non concorrere alle prossime elezioni. Sarebbe questa la caratteristica della neutralità. Salvini e Di Maio si sono immediatamente sfilati e soltanto il Partito Democratico per adesso ha assicurato il supporto "al buio" per il nuovo Governo del Presidente.
Il ritorno dello slogan: "ce lo chiede l'Europa"
Ci sono numerose scadenze, prime fra tutte il pericolo dell'aumento dell'IVA e la Legge di bilancio da approvare entro l'anno per mettere al riparo i nostri conti pubblici. Poi Mattarella è molto preoccupato e intende confrontarsi con le istituzioni europee avendo un Governo che possa trattare concretamente. Però la tesi "ce lo chiede l'Europa" sarebbe insufficiente per convincere i leader dei due maggiori schieramenti a fare un passo indietro in nome della responsabilità nazionale. Anche perché sono ritornati sia dalla sponda leghista sia da quella pentastellata i sussulti antieuropei. Gli italiani digerirebbero un Governo ultra-europeo, magari consegnato in mano a una figura rappresentativa di banche e grandi potentati finanziari, poco dopo aver votato M5S e Lega che portavano avanti contenuti euroscettici?
Quando si vota
In questo contesto il ritorno al voto è la scommessa più facile su cui puntare. Però non tutto è perduto perché proprio la forzatura di Mattarella potrebbe fungere da provocazione, con Salvini e Di Maio costretti ad un accordo per scongiurare un nuovo "modello Monti" perdendo consensi e dando l'impressione di non essere stati capaci a dare un Governo al paese nonostante i larghissimi consensi.
Qui si gioca la vera partita Politica. Infatti il PD sembra già proiettato in campagna elettorale, facendo grandi proclami in nome della responsabilità e sperando nell'erosione del consenso a Lega e M5S.
Sondaggi elettorali
I sondaggi però parlano chiaro: il PD scende ancora e Salvini sale. Il M5S avrebbe una leggera flessione ma si riconfermerebbero più o meno gli stessi assetti usciti dalle urne.
Si vocifera tuttavia di un accordo già pronto tra Salvini e Di Maio. Il leader del Carroccio si sarebbe infuriato con Berlusconi attribuendo la colpa dell'insuccesso nella formazione del Governo con Di Maio. Matteo Salvini metterebbe in guardia l'ex Cavaliere dal pericolo di nuove elezioni che rischierebbero di penalizzare ulteriormente Forza Italia.
Alleanze in ricomposizione e in decomposizione
Il centrodestra andrà a nuove elezioni in alleanza? Salvini non vuole mollare definitivamente Berlusconi perché i numeri prospettano anche la possibilità di trovare veramente una maggioranza politica interna alla coalizione che potrebbe superare il 40%. Però è una linea sottile e non si può rischiare un'altra situazione di stallo.
Per cui l'unica opzione potrebbe essere un accordo preventivo con Di Maio nella prospettiva di formare un nuovo Governo proprio sulla scia del consenso crescente delle due forze, magari sperando anche nei transfughi di Forza Italia verso la Lega, identificando ormai in Salvini l'unico personaggio in grado di presentarsi come leader di una compagine che ormai ha già virato in quella direzione. Al PD spetta la parte del terzo incomodo, con il pericolo di incappare nella trappola del cosiddetto "voto utile" perdendo ancora consensi.