Dal dopoguerra ad oggi, mai i partiti di centrosinistra e sinistra avevano raccolto così pochi consensi. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crollo verticale, con il Pd che è passato dal 25,42% raccolto alla Camera dei Deputati alle elezioni del 2013, al 18,7% delle ultime elezioni, senza dimenticare il 40% raggiunto in occasione delle Europee del 2014. Una vera e propria batosta.

Il caso della (ex) rossa Toscana

Per capire l'entità del tracollo del centrosinistra, è sufficiente analizzare il caso della Toscana che, dal dopoguerra ad oggi, aveva rappresentato, insieme all'Emilia Romagna, la regione rossa per eccellenza.

Se in passato il Partito Comunista prima e le sue derivazioni poi (Pds, Ds e infine Pd) avevano vinto con "percentuali bulgare" sia alle elezioni amministrative che a quelle politiche, oggi la musica è decisamente cambiata.

In 11 comuni capoluogo (Massa, Carrara, Pisa, Livorno, Pistoia, Grosseto, Siena, Arezzo, Lucca, Firenze e Prato) solo gli ultimi tre della lista sono ancora in mano al centrosinistra, in attesa di vedere cosa accadrà a Prato e Firenze il prossimo anno quando è previsto il voto per le amministrative, mentre a Lucca il sindaco del Pd è stato confermato per il secondo mandato solo un anno fa. Risultati che non necessitano di ulteriori commenti.

La sinistra deve cambiare

Se non vuole essere consegnato all'irrilevanza Politica, il centrosinistra deve fare autocritica, ma soprattutto deve tornare ad ascoltare i bisogni e gli umori della gente.

A pesare sui risultati elettorali è stato, ad esempio, l'approccio alla questione dell'immigrazione, avvertita come un problema serio da una parte crescente della popolazione, tanto che la linea dura proposta da Salvini ha portato la Lega - che alle ultime elezioni è cresciuta sensibilmente rispetto alle precedenti - ad aumentare ulteriormente i propri consensi, arrivando vicino al 30% nei sondaggi. Secondo recenti rilevazioni di Ixè, 7 italiani su 10 approvano la strategia attuata da Salvini, e tra costoro c'è un elettore del Pd su tre. Numeri che la classe dirigente del Partito Democratico non può non tenere in considerazione.

La sinistra, inoltre, ha perduto il sostegno di quelle categorie tra le quali storicamente incontrava ampio consenso, come la classe operaia.

Il caso di Banca Etruria e dei salvataggi bancari hanno portato molte persone a considerare il Pd più vicino agli interessi dei grandi gruppi bancari e finanziari, piuttosto che a quelli dei cittadini comuni. L'incapacità di dare risposte concrete alla crisi economica ha fatto il resto. Dunque, se il centrosinistra vuole riprendere forza deve cambiare programma e possibilmente classe dirigente, una parte della quale risulta ormai indigesta a molte persone.