Nadia Toffa, conduttrice televisiva nota per la partecipazione a Le Iene in onda su Italia 1, ha scatenato l'ira di diverse persone per un tweet con cui ha dato l'annuncio del suo libro in uscita il prossimo 9 ottobre, Fiorire d'inverno. Attraverso le le parole la Toffa ha deciso di raccontare la sua esperienza condividendo la sua forza e la sua paura; è un'autobiografia che nasce con l'intento di mettere a nudo la propria fragilità scrivendo ai lettori della sua battaglia contro il cancro.

La polemica

Il 22 settembre Nadia Toffa ha dato l'annuncio dell'uscita del libro con un Tweet: "sono riuscita a trasformare quello che tutti considerano una sfiga in un dono"; qualcuno ha vissuto questa frase come un'offesa e c'è chi ha addirittura parlato di "spettacolarizzazione del tumore".

A questo proposito il giornalista Filippo Facci, dalle pagine di Libero, si mostra contrario e scrive: "È la trasformazione in core-business di un'attività pseudo-giornalistica". Al Tweet ha risposto anche l'infermiera di Thiene, Claudia Guido. La trentasettenne, autrice del libro autobiografico "Ce la farò anche st(r)avolta" ha voluto rispondere a distanza dichiarando che il vero dono è la vita e le persone che nonostante tutto ci sono sempre. Ha in seguito dato vita ad un racconto emozionante, condiviso sul suo blog, corredato da una foto che la ritrae all'inizio della sua battaglia.

Toffa ha risposto agli attacchi con un lunghissimo post su Facebook in cui precisa che il suo intento è quello di far capire che è necessario non abbattersi perché un atteggiamento positivo può aiutare, e aggiunge: "non è una caso che esiste la clownterapia.

Ci siete mai stati in un reparto di oncologia infantile? I Bambini lì sorridono e ridono non perché felici, né perché si sentono fortunati di avere il cancro, ma perché hanno spirito di sopravvivenza".

Non esiste il modo giusto o il modo sbagliato di affrontare un'esperienza così forte e Toffa non è stata l'unica ad esorcizzare la sua malattia.

Esiste un progetto, La Cura, lanciato nel 2012 da Salvatore Iaconesi dopo la scoperta di un tumore al cervello. Il progetto nasce con l'intento di dare a chiunque la possibilità di poter raccontare la propria esperienza combattendo la solitudine della propria condizione; è diventato il mezzo attraverso cui può esserci il punto di incontro tra il malato e chi gli sta intorno. Insomma, Iaconesi ha sfruttato la tecnologia nel modo in cui ha ritenuto più giusto, così come la Toffa che ha deciso di fornire un esempio di combattività a chi sta male.