All'incirca un anno fa, moltissimi appassionati di calcio ed emittenti televisive ritenevano che il Milan cinese di Yonghong Li, Fassone e Mirabelli avesse aperto un nuovo ciclo sportivo, pensando di tornare ai tempi d'oro. I tempi di Van Basten, di Baresi, Maldini oppure ai più vicini di Ibrahimovic, Seedorf, Kakà. Grandi investimenti per riportare la società milanese dove merita. Acquisti importanti, come quelli di Bonucci (40 milioni di euro), Andrè Silva (38 milioni), Kalinic (30 milioni). Per non parlare della situazione di Donnarumma, ritoccando l'ingaggio portandolo a 6 milioni a stagione e, in più, acquistando il fratello Antonio come terzo portiere, pagandogli 1 milione di euro a stagione di stipendio.
Una società impreparata, secondo molti, ma con tanto entusiasmo
C'era entusiasmo, c'era la speranza dei tifosi che si sommava a tutto questo. Quella speranza, come annunciavano i giornalisti, di tornare ad assaporare quelle notti europee e la musica della Champions League che rimbomba a San Siro, che manca da troppi anni. Tutti si aspettavano una grande stagione, alcuni addirittura parlavano di Scudetto; una follia, sapendo poi come è andata la stagione.
Una società, secondo molti, impreparata, che ha speso oltre 200 milioni di euro per la campagna acquisti estiva, probabilmente spendendoli in modo non intelligente, stravolgendo la squadra che Montella non era in grado di gestire e di coordinare.
Trascorsi alcuni mesi, arriva l'esonero dell'Aeroplanino, promuovendo Gattuso dalla Primavera alla prima squadra. Le cose cambiano con il nuovo mister; intravedono subito le sue caratteristiche: grinta, determinazione, lottare su ogni pallone e non fermarsi mai. La squadra si era pian piano ambientata ed affiatata, ma chiaramente pagava gli errori di inizio stagione e la qualificazione in Europa League è stato il traguardo raggiunto a fine stagione.
La nuova stagione e il cambio di proprietà
Finisce la stagione tra la rabbia e delusione generale e il Milan rischia di non partecipare alla prossima edizione dell'Europa League a causa dei problemi con il Fair Play Finanziario. Arriva la sentenza che sancisce l'esclusione dei rossoneri, che però provano con il ricorso a cambiare questa scelta.
Nel frattempo Yonghong Li deve estinguere il debito con il quale ha acquisito il Milan e con il quale ha affrontato la scorsa sessione di mercato. Passano i giorni e le settimane ma il proprietario cinese non si fa vivo e scadono i termini del rimborso. A questo punto subentra il fondo monetario Elliott che estingue il debito, si presenta presso il Tas di Losanna e riesce a riammettere la squadra alla partecipazione dell'Europa League.
La nuova società si muove subito: licenzia sia Fassone che Mirabelli e contatta Leonardo, che accetta, per un ruolo nella dirigenza e per gestire la finestra di mercato, ancora bloccata per le vicende societarie. Entra a far parte della dirigenza anche Paolo Maldini, cosa che fa molto piacere ai tifosi.
Gattuso è confermato nonostante qualche voce insistente sull'arrivo di Antonio Conte. Tutto questo dà credito ai nuovi proprietari e dà speranza ai tifosi per poter ripartire dopo anni fallimentari. Da questo momento il mercato si infiamma. Oltre a Reina, Strinic e Halilovic, arrivati a parametro zero a inizio estate, si aggiungono nomi importanti in entrata: Higuain su tutti, ma anche Caldara, Castillejo, Laxalt e Bakayoko. Acquisti mirati e di livello. È necessario però anche vendere. La cessioni più importanti sono quelle di Bonucci, Andrè Silva e Kalinic. Con queste uscite la nuova dirigenza ha venduto i tre acquisti più importanti della scorsa estate, dimostrando che tutto è cambiato.
Può iniziare così un nuovo ciclo dell'era del Milan, con nomi importanti all'interno della società e all'interno della squadra.
Un'amministrazione seria, trasparente e competente, decisa a lavorare per il bene della squadra e dei tifosi, con progetti importanti e a lungo termine. Questo è solo l'inizio, ma il Milan ora può sognare in grande.