In questo week end torna la Formula 1 per il Gran Premio di Austin (USA) che potrebbe già essere decisivo per la conquista del titolo mondiale. Sono 67 i punti che separano Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, quando mancano 4 gare al termine della stagione. L'inglese è in un periodo strabiliante, tutto gli gira liscio, sia per meriti suoi sia per demeriti degli avversari. Il tedesco, invece, è alla disperata ricerca di un miracolo per ribaltare la classifica.

Da Melbourne ad oggi

Sembra passata una vita da quel 25 marzo, giorno del Gran Premio inaugurale della stagione, a Melbourne.

Gara molto simile a quella dello scorso anno: Hamilton, dopo una qualifica incredibile, conquista la pole e in avvio di gara si trova in 1 posizione, fino alla Virtual Safety Car; Vettel rientra prima del rivale e con un Undercut da manuale si prende la testa e va a vincere. L'esito si ripete due settimane più tardi in Bahrain, con la differenza che Hamilton chiude terzo. La prima vittoria dell'inglese arriva in Azerbaijan, seguita da quella al Montmelò. Giungiamo così ai tre Gran Premi cruciali di questa stagione: Austria, Gran Bretagna e Germania. In terra austriaca le Mercedes affondano, costrette a ritirare entrambe le vetture (non succedeva dal GP di Spagna 2016, con il contatto tra Rosberg e Hamilton).

Vince, però, Verstappen seguito da Raikkonen, mentre Vettel chiude terzo. La Ferrari sembrava aver acquisito forza a scapito della Mercedes. Infatti la settimana successiva, il tedesco vince con un sorpasso meraviglioso su Bottas. Hamilton, però, dopo essere stato colpito da Raikkonen in partenza, compie una rimonta che lo porterà a chiudere al secondo posto.

Celebre è stato il team radio di Sebastian a fine gara: "Qui a casa loro!", disse. Ma poi, in Germania, tutto cambia. Sabato senza errori per il pilota Ferrari, che conquista la pole; male invece Hamilton, che alla fine della Q1 deve fermare la macchina a causa di un problema. Sembra il week end perfetto per proseguire la corsa al mondiale e allungare sull'avversario, ma qualcosa va storto.

Meteo incerto in gara, al limite tra gomme da asciutto e intermedie: Vettel commette un errore al tornante nel terzo settore, ed è costretto a ritirarsi. Il rivale invece, compie un'altra straordinaria rimonta, e vince. Da qui solo una vittoria per la Ferrari, in Belgio, e poi notte fonda. Non riesce più ad azzeccare una scelta. Tutto va per il verso sbagliato, che sia per colpa propria o meno.

Imparare dagli errori

Molte sono le impressioni che, fino ad ora, questa sfida ha dato. Gli errori ci stanno, tutti li commettono, ma l'importante è rialzarsi e tornare più forti di prima. Questo probabilmente è ciò che ha differenziato maggiormente il duello tra Hamilton e Vettel. Bisogna soffermarsi sul questo aspetto: Lewis, dopo aver avuto una prima parte di stagione con parecchi problemi, è riuscito a fare tesoro di questi, e a trasformare l'energia negativa in energia positiva; a imparare dagli errori commessi, a isolarsi da tutto e tutti.

Così si è concentrato, deciso ad arrivare al suo obiettivo, senza fermarsi. Chiaramente per riuscire in ciò è necessario il talento, cosa che assolutamente non gli manca. Seb, invece, non è stato in grado di rialzarsi dopo le batoste ricevute (come detto, sia per colpa sua che del team). Sembra come se gli eventi negativi avessero avuto il sopravvento su di lui. Difficilmente è stato un problema di "non essere all'altezza", dato che 4 mondiali non si vincono per caso. Oramai è difficile recuperare, e Hamilton non ha nulla che lo possa preoccupare per mettere le mani sul titolo. Sta per terminare così un'altra stagione deludente per i tifosi della rossa, che sognano di riportare a Maranello un mondiale che manca da 11 anni.