In questi giorni il mondo delle criptovalute è sotto stress a causa dei grossi volumi di vendite, con le quotazioni che di conseguenza crollano, ma i fan delle valute alternative rimangono ottimisti. Il Bitcoin, dopo l'exploit di Gennaio che portò il valore della moneta vicino ai 20 mila dollari i valori sono velocemente precipitati per stabilizzarsi dal mese di maggio intorno ai 6500 dollari USA. Il volume di scambi, rimasto dormiente per mesi, ha iniziato a scendere drasticamente dal 14 novembre, quando il mercato si è accorto che l'interesse per la criptovaluta era inferiore alle aspettative.

Il mining come base di valutazione

Per la valutazione delle criptovalute fin'ora si è utilizzato l'interesse dei primi investitori, i minatori, con l'aumentare degli importi investiti per creare moneta ci si aspettava un aumento dell'utilizzo della stessa, con conseguente incremento della valutazione. Il primo imputato per i crolli di valutazione è NVIDIA, essendo il crollo della scorsa settimana avvenuto a cavallo con l'uscita delle trimestrali della compagnia, sotto le aspettative, e che contestualmente alle notizie di scorte di magazzino che non verranno smaltite prima di due trimestri ha fatto sia crollare il titolo in borsa (-28.5% dalla diffusione dei dati sulle trimestrali) che diminuire il valore delle schede video generalmente del 5%.

Bisognerà attendere le quotazioni post Black Friday per avere un dato reale, in un primo momento infatti si avevano avuti diffuse diminuzioni vicine al 20% da parte di Amazon, il che fa supporre che i prezzi siano tenuti stabile in attesa della giornata degli sconti.

Le prospettive per le criptovalute

Quali sono ora le prospettive di valutazione di Bitcoin e delle altre criptovalute è più un esercizio da cartomanti che da analisti; va detto che per Bitcoin sotto i 7000 dollari di quotazione non è conveniente investire nel mining, mentre sotto i 4800 si è direttamente in perdita: i costi per creare questa valuta aumentano infatti con l'aumentare delle quantità circolanti, ed era una delle basi di valutazione della moneta che doveva garantire una tenuta attorno a questa cifra.

Salvo riprese ad oggi non prevedibili o nuovi importanti investimenti da parte di fondi o società di peso, che tuttavia non paiono interessate quanto in un primo momento pareva, è prevedibile una discesa ad una quotazione prossima allo 0 in tempi non lunghissimi. Lo stesso discorso è applicabile anche alle altre monete virtuali, tanto più che la loro capitalizzazione non è nemmeno vicina a quella di Bitcoin.