Dopo l’intervista-zerbino strappata al presidente francese Emmanuel Macron, Fabio Fazio torna protagonista di un altro faccia a faccia con uno dei più noti burocrati europei: il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. Ospite d’onore di un’intervista rilasciata in esclusiva a Che tempo che fa, il talk show domenicale di Rai 1 condotto da Fazio, il numero uno della Commissione non ha nascosto le sue perplessità in merito ad alcune scelte prese dal governo italiano. A suo modo di vedere, infatti, il nostro Paese deve assolutamente ridurre il suo debito pubblico, considerando anche che siamo “in ritardo” con la crescita economica e i nostri problemi potrebbero “continuare a crescere”.
Naturalmente Juncker esclude che le istituzioni di Bruxelles abbiano ingerito nei nostri affari interni. Anzi, rivendica il fatto di averci aiutato con almeno un miliardo di euro. Una versione dei fatti quantomeno discutibile alla quale, però, il mansueto Fazio (solo con i potenti) non oppone alcuna resistenza e decide di non controbattere, lasciando il politico lussemburghese libero di terminare il suo monologo.
Juncker: ‘Livelli di debito pubblico tra i più alti nel mondo’
Domenica 31 marzo, in collegamento con lo studio di Che tempo che fa, il talk show di Rai 1 condotto da Fabio Fazio, si presenta il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Fazio si comporta da perfetto padrone di casa, non facendo mancare nulla all’illustre ospite e, soprattutto, guardandosi bene dal rivolgergli domande scomode o dal contraddire le sue opinabili tesi sul nostro Paese.
Come già accennato, Juncker parla soprattutto di economia. Per prima cosa ricorda come la crescita del Pil italiano sia “in ritardo” rispetto al resto dell’Europa e risulti dunque necessario che il nostro Paese “torni a scoprire” non meglio precisati “strumenti che le permetteranno di rilanciare la propria crescita”. Il nostro problema principale sarebbe il debito pubblico, arrivato ormai al 130% nel rapporto deficit-Pil, uno dei più alti al mondo e, per questo, da correggere e ridurre.
‘Vorrei che la Tav si facesse’
Restando sempre sui temi economici, Jean Claude Juncker esprime il desiderio che la Tav si faccia, considerato anche che l’Unione Europea è pronta a sborsare 888 milioni di euro per cofinanziarne il progetto. Insomma, per Juncker la Tav si deve fare e basta. Il gerontocrate brussellese, dopo aver schivato il sospetto di aver tenuto un atteggiamento troppo intransigente nei confronti del governo tricolore guidato da Giuseppe Conte, rivendica addirittura con orgoglio il fatto di avere invece “aiutato molto il vostro Paese” con almeno un miliardo di euro, altro che parlare e non “fare nulla”.
Toccando infine il tema dei recenti accordi commerciali stretti tra Italia e Cina, Juncker si dichiara “favorevole a questa nuova Via della Seta” però, c’è un però grosso come una casa, non lo convince il fatto che singoli Paesi europei decidano di fare affari per conto loro con i cinesi:''Non mi piace tanto è che i Paesi europei, singolarmente, sottoscrivano contratti individuali con la Cina.'', ha dichiarato Juncker.