Sipario. Con la cerimonia di ieri sera è finita la XXX edizione dei Giochi Universitari ospitata a Napoli, l'antica Partenope (da qui il nome della sirena mascotte della competizione). Come è lecito al termine di ogni manifestazione, sportiva e non, è opportuno valutare lo svolgimento della stessa, se possibile a 360°.

Copertura mediatica

Si può parlare di flop della Rai nella copertura dell'evento, con l'aggravante di non aver trasmesso la cerimonia di chiusura in diretta, ma in differita. Le 60 ore di diretta complessive, di cui 5 al giorno, tra Rai 2 e Rai Sport, sono state più un resoconto dei fatti di giornata che una cronaca live come era lecito aspettarsi per un evento di tale portata.

La concomitanza con altri eventi, come i Mondiali di nuoto di Gwangju e il meeting di Lignano Sabbiadoro, sono stati motivo di scelte difficili per l'emittente nazionale di Viale Mazzini, che sovente ha preferito tali eventi all'Universiade nella programmazione televisiva del palinsesto. Ancora di salvataggio per quanti desideravano seguire i Giochi Universitari è stata la FISU TV che, attraverso la registrazione gratuita sulla piattaforma, consentiva la visione in live oppure on demand di diverse gare della manifestazione e anche della cerimonia di chiusura. Quest'ultima è stata trasmessa in diretta televisiva su Canale 21 (visibile in Campania, Lazio e nella Calabria settentrionale) e Lira TV.

Organizzazione interna

Le premesse non sono state ottime, con il varco media per l'accesso allo stadio San Paolo stabilito appena un'ora prima dell'ingresso oppure non conosciuto alla perfezione da parte dei tanti e disponibili volontari, che spesso hanno dato l'impressione di essere (non per colpa loro) impreparati e non informati su molti aspetti organizzativi.

I volontari vanno ringraziati perché sono stati il cuore pulsante e l'anima invisibile della manifestazione. Un raccordo fondamentale tra atleti e le diverse tipologie di addetti ai lavori.

I controlli all'ingresso delle varie strutture sportive sono stati certosini in alcuni casi, come è giusto che sia, più permissivi in altri.

Sarebbe stato utile comunicare a più riprese cosa poteva essere introdotto e cosa no all'interno dei luoghi delle competizioni, anziché far lasciare all'ingresso quantità imponenti di deodoranti, gel e bottigliette d'acqua. La questione delle bottigliette d'acqua è emblematica al riguardo. A molti spettatori è stato proibito l'ingresso di bottigliette, ad altri è stato tolto semplicemente il tappo all'ingresso. Peccato però che, in molti luoghi di gara, i servizi di ristoro interni fornissero nuovamente le pericolose bottigliette, ovviamente provviste di tappo. Unica eccezione il San Paolo, dove i venditori presenti sulle tribune erano muniti dei classici bicchieri dove versare la bevanda appena acquistata.

Mobilità

Il piano trasporti è stato uno dei banchi di prova più importanti per la Regione Campania. I potenziamenti garantiti dall'Anm e da Trenitalia sono stati fondamentali per consentire a supporter, volontari e addetti ai lavori un corretto operato. Purtroppo è facile constatare come le lamentele degli stranieri siano state rivolte soprattutto alla qualità del viaggio. Alcuni treni della Linea 2 non presentano aria condizionata e spesso sono stati cancellati.

Per i media il servizio è stato oculato, con la newsletter da promemoria per le finali di calcio e pallavolo disputate nelle province di Benevento e Salerno. Per gli atleti i pullman privati sono stati fondamentali per raggiungere i luoghi delle gare, pur con qualche ritardo dovuto al traffico (annoso problema di Napoli).

Complessivamente per il piano trasporti sono stati spesi 10 milioni.

Sito web

Il sito ufficiale della manifestazione (Universiade 2019 Napoli) è stato croce e delizia per tutti gli addetti ai lavori. In costante aggiornamento, dal punto di vista grafico e dell'usabilità, qualche volta ha giocato a nascondino con i pdf dei roster o dei bollettini giornalieri e qualche altra volta (come avvenuto nel Tennis) non sono stati precisi con gli orari dei match. Da desktop si è presentato come un prodotto estremamente utile; da cellulare, dopo i primi giorni di continui crash, è stato corretto il tiro e restituito all'utenza un prodotto facile da usare.

Impiantistica

Senza alcun dubbio è stato il fiore all'occhiello delle Universiadi partenopee.

Una spesa di 280 milioni per ristrutturare e modernizzare oltre 65 impianti sportivi, di cui 32 per le gare, ubicati in tutta la regione. Il 70% sono già stati investiti, mentre altri 10 milioni verranno impiegati per completare il restyling. Lo Stadio San Paolo, la Piscina Scandone, i trampolini alla Mostra d'Oltremare e il PalaBarbuto sono solo le più celebri strutture che hanno dato all'Italia e al mondo un'immagine nuova, fresca, promettente per il futuro. Promettente, però deve esserlo anche per il presente. Questo imponente indotto di capitali può e deve essere un'opportunità per gli atleti locali eper i giovani sia per praticare sport, ma anche per trovare occupazione e per rilanciare l'economia locale attraverso le nuove occasioni offerte e legate a queste rinnovate strutture sportive.