Non sta dando i suoi frutti la ricetta Gattuso in casa Napoli dopo la seconda sconfitta in tre gare. All'esordio ci fu la sconfitta casalinga contro il Parma, ieri sera i partenopei hanno nuovamente capitolato tra le mura amiche contro l'Inter capolista per 3-1. Nel mezzo il successo in trasferta a Sassuolo in extremis per 2-1.

Una crisi di risultati, frutto di una scarsa serenità mentale che induce ad errori individuali. Contro l'Inter le reti sono state incassate su errori di singoli. Prima la scivolata di Di Lorenzo che ha lasciato campo aperto al contropiede di Lukaku, poi la "papera" di Meret sul missile del centravanti belga di Antonio Conte e infine l'intervento goffo di Manolas che ha regalato il tris a Lautaro Martinez.

Le conseguenze di questa situazione di impasse che vede gli azzurri a -11 dalla zona Champions League sono tante, prima fra tutte la rosa costruita male in estate.

Calciomercato estivo ambiguo

Per mister Ancelotti doveva essere un Calciomercato in grado di regalare al Napoli dei pezzi pregiati e utili per contendere alla Juventus il tanto agognato Scudetto. Gli acquisti sono stati Di Lorenzo (comunque uno dei pochi a salvarsi fin qui), Elmas, Llorente, Lozano e Manolas, che aveva il compito di non far rimpiangere Albiol partito in direzione Villareal.

Non è arrivato Icardi, né James Rodriguez, sogno nel cassetto di Carlo Ancelotti. Nulla da fare con l'esterno Pepé, a lungo corteggiato, e poi accasatosi all'Arsenal.

Chiriches, Verdi, Ounas e Rog sono gli altri calciatori che hanno svuotato il proprio armadietto di Castel Volturno diretti verso altri lidi.

In particolare, le maggiori perplessità erano l'assenza di un centrocampista in grado di far rifiatare il generoso Allan, nonché la presenza di tanti esterni offensivi per un modulo come il 4-4-2: Callejon, Lozano, Insigne, Mertens e Younes più i jolly Ruiz e Zielinski.

Sembrava inevitabile che la squadra potesse avere problemi di equilibrio quando uno tra Ruiz e Zielinski fosse rimasto in panchina in luogo di Insigne come esterno alto a sinistra. Lo stesso capitano aveva manifestato a più riprese la volontà di fare l'esterno in un altro sistema: 4-3-3 come in Nazionale e come nel Napoli di Sarri.

Gestione Ancelotti

La differenza con il predecessore è netta non solo per quanto riguarda i risultati sul campo, ma anche per la gestione della rosa in ottica turnover. A Sarri era stato rimproverato uno scarso utilizzo di tutti i calciatori presenti nella rosa, ad Ancelotti non può essere imputato altrettanto. Il campo ha evidenziato che il turnover non sempre ha portato i benefici sperati.

Anzi, le rotazioni frequenti hanno palesato limiti tecnici e tattici di alcuni elementi a disposizione, visibilmente non pronti per vestire la maglia di una squadra in lotta per il tricolore. Inoltre, al tecnico di Reggiolo viene rimproverata anche l'ambiguità nel rapporto con Ghoulam, ormai sempre più ai margini per via dei continui infortuni.

Poteva essere acquistato un terzino sinistro di spessore in grado di contendere il posto a Mario Rui, non sempre impeccabile, anziché adattare Hysaj o Di Lorenzo in caso di necessità.

Infortuni muscolari

La scorsa estate l'addio del dottor De Nicola, alla naturale scadenza del contratto, è stata una grave perdita per il Napoli, che in passato aveva spesso raggiunto soglie di infortuni muscolari molto bassi. Secondo alcuni rumors il mancato rinnovo del contratto c'è stato per volere di Ancelotti che non gradì la gestione degli infortuni di Meret e Ghoulam.

Tuttavia, la situazione è peggiorata con un incremento di infortuni decisamente preoccupante, che ha falcidiato soprattutto il reparto arretrato.

Ad oggi, l'unico difensore del Napoli che non ha accusato problemi fisici in questi mesi è stato il neo acquisto Di Lorenzo. Attualmente ai box ci sono Maksimovic e Koulibaly, oltre ai lungodegenti Ghoulam e Malcuit. A ciò si aggiungono le condizioni fisiche spesso precarie di Manolas e Luperto. Anche l'attacco non è rimasto indenne con Milik che ha saltato metà delle partite per guai muscolari risultando comunque il miglior marcatore della squadra in campionato con 7 reti in 9 presenze.

Calciatori in scadenza

Un capitolo a parte merita la gestione dei casi spinosi dei rinnovi contrattuali di Callejon e Mertens in scadenza a giugno 2020. La situazione non è stata risolta in estate, quando si è preferito sorvolare puntellando l'attacco con un esterno come Lozano sulla carta in grado di raccogliere l'eredita sia dello spagnolo che del belga per tecnica e posizione nello scacchiere tattico.

Tuttavia, con il passare delle giornate di campionato, il "Chucky" è apparso quasi un pesce fuor d'acqua, malgrado i tentativi di Ancelotti di schierarlo in gare importanti. Callejon e Mertens hanno mercato soprattutto all'estero e la società è stata spesso dura nei loro confronti per bocca del Presidente De Laurentiis, che ha ammesso la possibilità che i due lascino il Napoli a parametro zero a fine stagione in quanto al momento non ci sono le condizioni economiche per continuare il rapporto con il club partenopeo.

Gestione Gattuso

Un ultimo dubbio riguarda le scelte del nuovo allenatore che è ritornato al 4-3-3, schema di gioco in grado di esaltare Allan, Insigne e Zielinski, tra i più in palla con il nuovo corso tecnico.

La perplessità però riguarda la fattibilità del progetto già in questa stagione. L'ex tecnico del Milan e del Palermo sta lavorando per aprire un ciclo dopo il fallimento della gestione Ancelotti, eppure lo sta facendo affidandosi a calciatori come Callejon e Mertens che potrebbero salutare a fine stagione.

Inoltre, il contratto del tecnico calabrese è di 6 mesi con possibilità di proroga fino al 2021 in caso di qualificazione alla prossima Champions League, insomma un obiettivo che sembra distante anni luce dalle possibilità attuali del Napoli.