Joker, lo storico personaggio della DC Comics, è stato interpretato da Joaquin Phoenix in un nuovo film per il cinema. Proiettato a ottobre 2019 nelle sale cinematografiche italiane, in generale ha avuto il suo bel successo a livello mondiale, e dunque si può dire che l'attore protagonista ha saputo rappresentare un uomo che ha avuto la sua macabra rivincita da una vita che lo ha preso a calci. Tale egregia interpretazione lo ha reso papabile per l'oscar, l'ambito premio che fa gola ad attori e registi, e ha contribuito a far vincere il Leone d'oro al Festival di Venezia a questa versione cinematografica di Todd Phillips.

L'uomo che diventa Joker

Come si è detto anche sopra, i calci presi dalla vita possono trasformare le persone ed è ciò che è successo ad Arthur Fleck, un ragazzo pagato per far ridere una platea o per allietare le giornate di bambini ammalati. Poi però è anche serio, e affronta un unico pubblico, sua madre, una donna che dimostrerà la sua instabilità mentale, un personaggio fondamentale del film perché sarà la miccia della trasformazione da uomo terribilmente sfortunato a uomo deciso e senza freni.

Ma una cosa da non sottovalutare è la sua strana patologia: la risata improvvisa. Egli non ride soltanto, in lui si nota la sofferenza, il suo scoppiare a ridere ha una cadenza diversa rispetto al Joker di Jack Nickolson, il quale sembra più un bambino a cui fai una smorfia, o a quello interpretato da Heath Ledger, che invece emana una risata più calda, che ti sfida, che ti dice "guarda ora che ti combino".

Ebbene, in Joker 2019 questa risata sofferente, dal suono inquietante, si può considerare il mezzo attraverso cui Arthur accumula la forza necessaria per farsi notare, anche se nel modo più spietato, perché il concetto base di questo personaggio all'interno di questo film in fondo è proprio quello: uccidere per far capire che lui non è più oscurato dalla vita da "sfigato".

L'uomo che alla fine venerano

Nell'ultima mezz'ora della pellicola il Joker è bello e fatto: viene fuori la sua essenza, comincia a essere ciò che poi sarà completamente quando esisterà anche Batman. Un'azione in particolare dimostra ciò: sparare all'improvviso o commettere tutto a un tratto qualcosa di impensabile. Le scene da molto lente si fanno lente e poi mediamente veloci, fino all'istante lentissimo in cui persone stanche di essere ai margini lo acclamano, lo venerano, come se alla fine lo incoraggiassero a non arrendersi mai nel perseguire il suo progetto costante: "essere notato".

Tirando le somme, la storia della prima parte di vita del famoso Joker, arrangiata nel film del 2019, si può racchiudere in un discorso che a un certo punto, dopo aver compiuto il suo primo atto impuro, Arthur fa a se stesso, ovvero: "Per tutta la vita non ho mai saputo se esistevo veramente, ma esisto, e le persone iniziano a notarlo!".