L'indagine condotta dall'istituto demoscopico Ixé relativa alle giornate dell'8 e 9 giugno, atta a conoscere le intenzioni di voto degli elettori e discussa nel programma televisivo Cartabianca di Bianca Berlniguer su Raitre, ha messo in evidenza la riduzione del margine di vantaggio che Matteo Salvini, leader indiscusso del movimento leghista, ha nei confronti del segretario dei dem Nicola Zingaretti Secondo questa indagine le formazioni politiche da loro dirette hanno maturato un distacco che, in termini percentuali, è a meno di quattro punti, con una flessione della Lega e un recupero del Pd.

I dati nel dettaglio dell'indagine demoscopica

Nel dettaglio i risultati della rilevazione statistica sono i seguenti. la Lega, dopo qualche settimana di rialzo delle proprie percentuali, ha avuto un calo minimale dello 0,3%, pur confermandosi come primo partito con il 25%. Di contro, c'è una risalita del Partito Democratico, stimata dello 0,5%, che ha portato questa formazione politica al risultato del 21,4%. Male, invece, il Movimento Cinque Stelle, che ha perso lo 0,3%, raggiungendo il 17,2%. Sale ancora il partito della Meloni, Fratelli d'Italia, che ha raggiunto la quota del 14,4% (+0,1), e si conferma stabile la crescita dell'altro partito del centro-destra, Forza Italia, con la percentuale del 7.6% (+0,2).

Le preferenze attribuite ai partiti sotto la soglia del 5%

Per quanto riguarda i partiti minori, quelli che sono sotto la soglia del 5%, le percentuali determinate sono state queste: La Sinistra al 2% (-0,4), Italia Viva al 1,9% (+0,4), Europa Verde al 2,3% (-0,1%), + Europa al 1,7% (+0,1). Invariata la percentuale di Azione di Carlo Calenda, che rimane fisso al 1,5%, le altre formazioni politiche sono stimate al 5%.

Significativa la quota degli indecisi/astenuti, che si ferma al 40,1%.

L'eventuale lista Conte prenderebbe il 12%

L'ultimo quesito posto agli intervistati ha riguardato una eventuale partecipazione elettorale del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con una propria lista. Il risultato è che in una possibile competizione elettorale, l'attuale premier potrebbe ricevere un gradimento elettorale stimato intorno al 12%, acquisendo dei consensi in un bacino di voti proveniente sopratutto dagli elettori delusi del M5s e del centrosinistra in generale, ma anche nella sfera elettorale di coloro che hanno sempre espresso la loro preferenza verso il centrodestra.

Lo stesso Conte, però, sta scontando attualmente una constante erosione del gradimento che gli italiani all'inizio della pandemia gli hanno accordato, calando di credibilità. Infatti il 61% degli italiani giudica in modo positivo il suo operato, ma un mese fa questa percentuale è stata del 71%, con una perdita netta del 10%.