Forse pochi sanno che nell'Europa dellacrisi, dei tecnocrati e dei poteri economici, è stata in essere unacampagna di sensibilizzazione promossa da un gruppo di cittadinieuropei, sopratutto residenti in regioni del continente che a primavista sembrerebbero aver poco da lamentarsi, come Austria eGermania, che si prefiggeva come obiettivo la raccolta di 1milione di firme in almeno 7 paesi dell'Ue per chiedere al parlamentol'istituzione di un reddito di cittadinanza incondizionato,dunque per tutti. Si tratta ormai di un progetto che, ahimè, vaconcludendosi; lanciato infatti il 14 gennaio del 2013, sichiuderà venerdì 24 gennaio, e purtroppo le cose non sonopropriamente andate bene.

Del milione di firme necessarie perpresentare l'istanza nelle aule del parlamento di Bruxelles, nesono state raccolte appena 223mila, e, ce ne fosse ancorabisogno, in Italia si può ben dire che la raccolta è andata di granlunga peggio che nelle altre nazioni. Se, infatti, in Stati comeBelgio, Olanda, Croazia, Slovenia e la new entry Bulgariaè stato raggiunto e superato il Quorum, lo stesso non si può direper le grandi nazioni, come Francia, dove la raccolta haraggiunto il 48%, Germania ferma al 48%, e sopratutto Italia,che ha toccato, direi, un misero e vergognoso 6,6%, segno di unevidente interesse e partecipazione collettiva.

Nonostante questo evidente insuccesso enonostante l'ormai prossima scadenza, il leader del movimento,l'austriaco Klaus Sambor, non si dà per vinto e difronte allastampa così dichiara:” la battaglia non è finita.

Quando siamopartiti con l'iniziativa dei cittadini eravamo presenti in soli 7Paesi. Ora ne abbiamo raggiunti 24. Avevamo solo 2 mila euro per lapromozione, ora abbiamo trovato sostenitori tra coloro che sono piùin difficoltà: in Grecia abbiamo raccolto 22 mila euro in tresettimane per pubblicizzare l'iniziativa. E adesso la Rete non haalcuna intenzione di archiviare il sogno”.

E In Italia, come moltisapranno, è sopratutto il M5S ad essere il principalepromotore del cd. redditto di cittadinanza, che diversamente dalreddito minimo destinato ai soli disoccupati, è offerto a tutti icittadini senza alcuna distinzione, uno strumento dunque che sirivelerebbe estremamente efficacie per contrastare l'aumento delleclassi sotto la soglia della povertà.

“Solo i grillini hannodichiarato ufficialmente il loro appoggio», spiega SeppKusstatscher, ex europarlamentare dei Verdi e ora candidato perSEL, tra i più presenti a Straburgo e promotore dell'iniziativa delreddito di cittadinanza. Diverse infatti sono le posizioni dellealtre forze politiche italiane: se infatti SEL aveva in passatoavanzato la proposta di un assegno da 600 euro mensili per chipercepisce un reddito annuale inferiore ai 7.200 euro, il piùrecente Jobs Act di Matteo Renzi prevede un sussidiouniversale di 500 euro erogabile al massimo per due anni per coloroche vivono con reddito pari o inferiore ai 6.880 euro, che saràlegato ad un percorso obbligatorio di formazione e ricollocamento nelmercato del lavoro.

Insomma, reddito minimo per i disoccupati comepropone Renzi, ma anche reddito minimo garantito per chi vive sottola soglia di povertà. Stando, infatti, a quanto fin'ora illustrato,si comprende meglio, nonostante l'ormai prossima chiusura per laraccolta delle firme, l'ottimismo del leader austriaco Klaus Sambor.;sebbene sia ormai prossima la scadenza, e nonostante la mancanza delquorum, è infatti al vaglio del movimento la proposta da recapitarea Bruxelles sulla necessità di promuovere 'ricerche-pilota' suidiversi modelli di reddito di base incondizionato. Ovvero quando ibisogni superano la legge dei numeri.