Una piccola novità introdottadall'Agenzia delle entrate che ad alcuni ha fatto gridare persino al 'miracolo', e per la quale quindi è utile fornire alcunenecessarie informazioni. Come molti sapranno, rispondendo a dellerichieste del Garante della privacy che nel novembre del 2013ha imposto modifiche da apportare alle temute operazioni di controllofiscale, l'agenzia ora dovrà fornire preliminarmente ai contribuentiun avviso che notifichi che le informazioni da loro rilasciate nelcorso delle dichiarazioni dei redditi saranno utilizzate anche per ilfamigerato redditometro, in piena conformità quindi conquanto disciplinato dalla legge 196/2003, ossia la legge sullaprivacy.

Non ci si faccia dunque alcuna illusione; al di là infattidi questa appendice essenzialmente burocratica, la sostanza dellecose non cambia affatto, anzi, essendo un ente pubblico la poco amataAgenzia di Stato, la stessa potrà comunque effettuare i suoicontrolli nella vita fiscale dei contribuenti senza averneottenuto alcun consenso preliminare. La volontà del Garantedella privacy deve essere dunque letta esclusivamente come unmiglioramento dell'applicazione pratica del diritto alla privacy,voluto quindi per fornire a tutti i contribuenti le dovuteinformazioni su quanto li riguarda, comprese le famigerate indaginidell'agenzia, ma non come uno strumento offerto ai cittadini perevitarne il controllo.

Ai cittadini rimarrà tuttavia il diritto diaccedere ai propri dati attraverso una richiesta scritta daconsegnare all'agenzia, e se le informazioni risultano errate o sonostate rilevate violando la legge, allora il contribuente avràdiritto di farle correggere o di chiederne la cancellazione.Conformemente a quanto disciplinato con la legge 196/2003 per laraccolta e l'archiviazione dei dati 'sensibili' dei contribuenti,l'Agenzia delle Entrate si avvarràdella collaborazione di un soggetto a lei esterno, la conosciutaSogei, una società per azionicontrollata dal Ministero dell'Economia e a cui è affidata lagestione del sistema informativo dell'AnagrafeTributaria.

A questa infatti sarà affidato il controllo dellespese effettuate dai contribuenti nel corso dell'anno, confrontandolequindi con i redditi dichiarati nel modello Unico o nel730. Se ciò che vienedichiarato dal cittadino non è compatibile con i compensi percepiti,allora scatteranno ulteriori indagini e approfondimenti; saràsufficiente infatti sforare del 20%tra quanto dichiarato e quanto realmente speso dal cittadino per farscattare ulteriori approfondimenti, anche se, precisa l'Agenzia, siterrà conto della composizione del nucleo familiare deldichiarante.

Ma cosa succede seun contribuente viene convocato dalla temibile Agenzia? A questopunto il cittadino potrà indicare, come un 'normalissimo processo',tutti gli elementi utili alla sua difesa e magari sostenere che lo'spread' tra quanto dichiarato e quanto accertato dall'agenzia derivada entrate straordinarie, come una vincita al gioco, ad esempio.Attenzione però; come più volte ricordato dal Garante, gli organidi controllo dello Stato non potranno dar luogo ad alcun abuso deipropri poteri, perché, come recita la legge, i dati sensibiliraccolti dall'amministrazione finanziaria dovranno servire solo edunicamente per gli accertamenti fiscali e non per altre diversefinalità. Se non vengono rispettati questi limiti, dunque, ilcittadino avrà buone ragioni per sostenere di essere vittima di unabuso.