Il Jobs act di Renzi sta per diventare realtà, dopo i primi annunci ufficiali che sono stati fatti ieri in conferenza stampa dal presidente del Consiglio. Certo, non è ancora niente di definito e nessuna misura è ancora legge, ciononostante si può iniziare a tirare le fila di quelle che saranno le misure per il lavoro del nuovo governo.
I tre punti del Jobs act di Renzi presentati in slide parlavano di 1,7 miliardi di euro stanziati per aiutare i giovani a trovare lavoro - o a proseguire negli studi - a quattro mesi dal conseguimento del titolo di studio.
Una misura di cui potranno usufruire i giovani che hanno dai 18 ai 29 anni. E quindi pensata sia per i diplomati che per gli universitari, anche quelli che magari completano il corso di studi con qualche anno di ritardo.
Il Jobs act di Renzi si concentrerà anche sulla semplificazione dell'apprendistato, la riduzione del numero di contratti a termine e soprattutto si cercherà di andare verso un contratto unico a tempo indeterminato a tutele crescente. Il che significa, per fare solo un esempio, che per i primi tre anni di assunzione non si avrà diritto alle tutele dell'articolo 18.
Nel Jobs act di Renzi ci sarà inoltre un assegno universale di disoccupazione che sarà anche allargato ai lavoratori atipici - e che sarà finanziato con i soldi risparmiati dall'abolizione della cassa integrazione ordinaria e in deroga - e si andrà inoltre verso una maggiore tutela delle donne in maternità, che oggi hanno garanzia di mantenere il posto di lavoro praticamente solo nel caso in cui abbiano un contratto a tempo indeterminato.