La disaffezione verso la vecchia politica è ormai radicata nel cuore dei cittadini Europei, segno che la disastrosa Austerity promossa dalla Merkel & Co, non ha dato gli effetti sperati; adesso l'asse della nuova UE si sposta tutto verso i partiti di destra, che nell'ultimo quinquennio hanno costruito una macchina da guerra anti-euro.
La fotografia delle elezioni, mostra un'immagine sfuocata verso i partiti tradizionali, nonostante essi siano ancora i detentori del potere (lo spettro dell'ingovernabilità è lontano), ma appare assai evidente che la nuova ondata di Euoscetticicismo avrà un peso non indifferente nel panorama Europeo.
Già da domani, i capi di Stato e di Governo, dovranno fare il punto sulla situazione, con una verifica di maggioranza, e viste le rivendicazioni sia da Juncher sia da Schulz, la partita appare solo all'inizio, ma vediamo adesso, quale sarà la composizione del nuovo Parlamento.
Per ciò che riguarda l'affluenza, il dato si è stabilizzato al 43,09%, pressoché identico rispetto alla scorsa tornata elettorale, mentre si ridimensiona il quadro politico.
Il PPE (Partito popolare europeo) rispetto alle scorse elezioni perde 62 seggi, pur rimanendo la prima forza politica con 212 seggi (28,2%), mentre il Pse passa da 196 a 186 (24,7%), liberali e verdi si attestano rispettivamente al (9, 3%) con 70 seggi e (7,3%) con 55 seggi.
L'inaspettata novità arriva dalla francese Marine Le Pen, con il partito del Front National (il primo in Francia) guadagnando ben 38 seggi, sulla stessa scia anche l'Ukip del britannico Nigel Farage, diventato anch'esso il primo partito nel Regno Unito con 36 seggi al parlamento Europeo, ma per la destra non finisce qui, a completare il quadro ci pensa Austria(Fpo), Olanda (Pvv), Neonazisti Tedeschi, i Greci di Alba dorata (67 seggi), Lega Nord e M5S.
Anche l'estrema sinistra gioca la sua parte: Conservatori e riformisti europei si collocano al (5,8%) con 44 seggi, mentre Il gruppo della Sinistra unita Europea guadagna 43 seggi (5,73%).
Appare ben evidente che il terremoto degli Euroscettici dovrà scontrarsi con i fautori delle politiche incentrate sull'Austerity, chiarissimo anche il monito lanciato da José Barroso dall'alto della sua decennale esperienza.
Il presidente della Commissione Europea al vertice dell'esecutivo Ue da molti anni, ha fatto appello alle forze europee affinché si "riuniscano per formare una maggioranza solida e funzionante".
In attesa di avere un quadro più reale del futuro Parlamento Europeo, i capi di Stato e di Governo si riuniranno domani per vagliare un primo profilo del nuovo Presidente della Commissione, anche se i primi veti sono già arrivati, soprattutto dalla Germania, visto il suo peso politico, ma ciò che preoccupa adesso è l'antisemitismo. Se da un lato il fronte no-euro potrebbe portare un'apertura al dialogo improntata su politiche più flessibili, dall'altro bisogna fare i conti con lo spauracchio della xenofobia, che già in alcuni paesi Europei sta portando non pochi scompigli.