Vi sono diversi nuovi sviluppi per quanto riguarda la situazione dell'Ucraina. Nel bel mezzo di nuovi attacchi da parte dei separatisti filo-russi, che hanno assaltato le sedi regionali di Donetsk e lanciato un'offensiva militare per mezzo di lancia granate e missili anti-aerei nella città di Slaviank e in quella di Kramatorsk, una fonte del Cremlino ha rivelato l'introduzione da parte dell'Ucraina, in seguito agli eventi precedenti, di liste di coscrizione.
Il motivo di questa decisione è dato dal fatto che la situazione nell'area orientale e in quella meridionale del Paese sembrerebbe essere peggiorata: l'incremento delle forze filorusse starebbe infatti minacciando sempre più l'integrità territoriale ucraina.
La decisione presa da parte del governo ucraino è entrata in vigore con effetto immediato, in quanto il provvedimento è indicato in un decreto firmato dallo stesso presidente ad interim ucraino, Oleksandr Turchinov.
Nel decreto viene segnalato come la situazione in alcune aree del Paese si stia in effetti "deteriorando": le unità armate filo-russe si sono già impossessate di edifici pubblici ed altre funzioni strategiche, quali trasporti e comunicazioni, nei territori compresi nella regione di Donetsk e in quella di Lugansk. Quanto basta per far scattare l'allarme, da parte del governo, di "minaccia all'integrità territoriale".
Queste liste di coscrizione indicano l'obbligatorietà da parte del cittadino ucraino di prestare servizio militare in qualità di soldato semplice: l'appello riguarda i maschi con un'età tra i 18 e il 25 anni.
Nel frattempo si è levata anche la voce della cancelliere Angela Merkel, che in un colloquio telefonico si è rivolta direttamente al presidente russo Vladimir Putin, chiedendo che gli ispettori dell'Osce catturati e tenuti in ostaggio dai militanti filorussi vengano al più presto liberati. Nel confronto Putin sembrerebbe aver esposto le sue richieste, vale a dire quelle di un ritiro dei soldati ucraini dai territori del sud-est, e in questo caso la mediazione da parte dell'Ocse sembrerebbe rappresentare un atteggiamento condiviso anche dal presidente russo.
Nel frattempo il fondo monetario internazionale si è deciso sulla convalida di 17 miliardi di dollari da destinare in aiuto all'Ucraina. In seguito a ciò lo stesso Fmi si è inoltre dichiarato sulla necessità che Kiev raggiunga entro il periodo di settembre un accordo decisivo per quanto riguarda il commercio del gas. La decisione segnerebbe un punto cruciale - secondo quando dichiara il Fmi - all'interno delle dinamiche complessive della vicenda, se non altro perché testimonierebbe le reali intenzioni delle due parti in campo, e la loro reale volontà di incontrarsi.