Nonostante solo pochi giorni fa l'Unione Europea abbia promosso l'Italia per i progressi svolti nel risolvere il dramma del sovraffollamento delle carceri, il tema delle condizioni di vita nei penitenziari resta ad essere molto caldo. Le percentuali di sovraffollamento sono ancora superiori rispetto alla media europea e la vita nelle carceri ai limiti della sopportazione umana. Non ultimo da segnalare il caso della struttura di Solliciano (Firenze) dove sono state trovate zecche all'interno delle celle.

Le soluzioni sono ancora lontane dall'essere trovate, soprattutto a detta dei Radicali Italiani da sempre in prima fila per migliorare le condizioni di vita dei tenuti.

Secondo il movimento del leader Marco Pannella, i provvedimenti di clemenza quali l'amnistia e l'indulto, sono la soluzione più ragionevole e veloce per far rientrare l'Italia nei parametri di tutti gli altri paesi civili.

Ma mentre nel nostro paese si lotta per trovare una via d'uscita ad un drammatico problema, il numero dei compatrioti detenuti all'estero aumenta a dismisura. Nel 2013 sono ben 3.422 gli italiani all'interno di strutture penitenziarie estere, in aumento del 9,3% del 2012 (quando erano 3.103). I dati sono ancora più drammatici se consideriamo che dei 3.422 addirittura 2696 sono ancora in attesa di un giudizio mentre soli 692 sono già stati condannati ( i restanti 34 sono in attesa di estradizione).

Gran parte dei detenuti italiani all'estero si trovano in strutture europee, ben 2625. Tutti gli altri sono rinchiusi in Svizzera o in paesi extra UE.