Finalmente la svolta è arrivata. Il Senato e, quindi, il bicameralismo ha le ore contate. Secondo alcune indiscrezioni questo importante provvedimento potrebbe essere approvato entro i primi giorni di luglio. Arriva la conferma da Giovanni Toti che l'accordo è vicino su un Senato che recupera molte funzioni ma non quella di dare e togliere la fiducia al governo. In realtà, il Senato si interesserà di legislazione regionale e avrà, comunque, voce in capitolo per quanto riguarda le leggi elettorali e costituzionali.
All'interno del nuovo Senato, in base all'accordo avvenuto tra Governo e Forza Italia (con l'approvazione anche della Lega), ci saranno i sindaci ma solamente una rappresentanza, cioè un sindaco per ogni Regione (non necessariamente il sindaco del capoluogo).
Rientrano tra i senatori quelli di nomina presidenziale che continueranno ad essere scelti tra la società civile.
Il premier Renzi al termine della discussione che ha portato all'accordo, ha dichiarato che 'Ora bisogna completare questo persorso sul quale c'è l'accordo. Aprire in questo momento la questione del presidenzialismo è inopportuno. Più avanti vedremo'. Certamente la cosa più importante è quella dell'intesa con la seconda più importante forza politica in Parlamento che possa dare il giusto apporto per l'approvazione della riforma. Renzi, per blindare questo accordo, ha voluto coinvolgere anche il Pd in un incontro avvenuto martedì sera.
L'intenzione del presidente del consiglio è quella di arrivare all'approvazione di questo provvedimento nel più breve tempo possibile. La scadenza che si è posta Renzi è il 2 luglio, cioè prima della sua presentazione a Bruxelles per iniziare il semestre italiano di presidenza con una riforma davvero importante.