"Solidarietà a Riina e Bagarella privati di un loro diritto. I traditori nelle istituzioni ci fanno più schifo dei mafiosi". E' questo il tweet con cui Sabina Guzzanti ha commentato la notizia dell'esclusione dei boss Riina e Bagarella dalla testimonianza di Giorgio Napolitano sulla trattativa Stato-mafia prevista per il 25 ottobre. Secondo i giudici di Palermo, la presenza dei boss mafiosi alla testimonianza del presidente, non può essere ammessa in quanto la Costituzione garantisce una immunità in tal senso alla più alta carico dello Stato. Spiegazione che la Guzzanti non ritiene sufficiente, tanto da lanciare una provocazione alla quale le reazioni non si sono fatte attendere; in rete, suddivise tra chi concordava con le sue parole e chi le ha criticate, ma di quasi unanime condanna tra le forze politiche.
La polemica via Twitter
Uno dei più rapidi a rispondere all'attrice-regista romana, il cui film La Trattativa è attualmente in programmazione, è stato il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, che considera il tweet di Sabina Guzzanti la dimostrazione della irreversibilità della crisi di una certa cultura di "sinistra". Inizialmente incurante delle reazioni, la Guzzanti ha rincarato la dose con quello che a molti è sembrato una spot del suo film: "Andate a vedere #latrattativa e capirete perché i traditori nelle istituzioni fanno più schifo dei mafiosi". I senatori del Pd, Andrea Marcucci e Michele Anzaldi, hanno chiesto maggiore rispetto per tutte le vittime della mafia e i loro parenti, cui dovrebbe essere riservata la solidarietà.
Dallo schieramento del centro-destra, spicca la voce di Daniela Santanchè: "Vergogna! Sabina si è bevuta il cervello. Questa volta l'ha fatta grossa". Sulla polemica interviene anche Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso per ordine di Riina: "E' una cosa vergognosa che non voglio commentare. Si difendono i diritti degli assassini di decine di persone e non quelli dei magistrati che li hanno condannati".
La parziale retromarcia della Guzzanti
Visto il polverone suscitato dalle sue parole, Sabina Guzzanti ha provato a correggersi con un altro tweet:"Sono pentita, ogni tanto mi dimentico di vivere in un paese di ipocriti collusi e parlo come se mi rivolgessi a persone libere". Una toppa che è sembrata quasi peggio del buco.