Il crollo del Pd ma anche degli altri partiti e il disamore per la politica della gente onesta è emerso in modo netto da questa tornata elettorale, che ha interessato due Regioni. Una l'Emilia Romagna, una regione rossa di nascita, e l'altra la Calabria, per anni devota a Forza Italia, che dopo il governo Scopelliti e le speranze deluse ha votato Pd. In Emilia si è registrato un record per la poco affluenza, mai così bassa, solo il 37,67 per cento degli aventi diritto al voto si è presentato alle urne, mentre in Calabria il 44,07 per cento. Il premier Renzi ha compreso nonostante la vittoria che non è un risultato di cui essere felice, si farà due conti e cambierà la sua linea?
Il pessimo risultato è dato dalla perdita del Pd tra Calabria ed Emilia Romagna di 769.336 voti tra Europee e Regionali. Il nuovo governatore dell'Emilia Romagna prende solo il 49,05%, un fallimento per una regione per antonomasia tutta votata al Pd che per la prima volta si pone sotto il 50 per cento.
Ma a vedere i sorci verdi non è solo il Pd, perde e di tanto anche Beppe Grillo, mentre Matteo Salvini incassa successi proprio in Emilia. Ma perché tanti astenuti in Emilia? E perché la Calabria ha votato Pd? Mentre in Emilia il governo Renzi non è proprio nelle corde del vecchio comunismo, insofferente alla poca propensione del mondo politico a fare tagli ai veri sprechi e creare lavoro facendo funzionare bene le amministrazioni che gestisce, in molti hanno preferito l'astensionismo, altri invece come in Calabria la regione è passata a sinistra, entrambe due scelte di protesta.
Le mancanze della passata amministrazione regionale calabrese sono state uno dei motivi di questo cambio, a tutt'oggi è annoverata tra le regioni che non hanno speso i fondi Ue, ma non solo, per uscire dal dissesto ha realizzato tagli indiscriminati alla Sanità arrivando a chiudere reparti e ospedali per non parlare della scuola e dell'adesione al dimensionamento scolastico della regione che aveva libertà di scegliere o meno mentre ha preferito eliminare molte sedi scolastiche e posti di lavoro.
Alla luce del dissesto e dei problemi irrisolti e della disoccupazione latente, che attanaglia una regione che spesso da sola si trova ad affrontare problematiche più grandi delle sue forze, la fiducia politica di molti cittadini si è spostata a sinistra mentre per molti altri nell'alternativa inesistente si è preferito l'astensionismo.
E gli altri partiti? Chi ha perso e chi ha ottenuto consensi? Grillo si è assestato al 13,3 per cento in Emilia Romagna e 4,96% in Calabria, tra Europee e Regionali ha perso 401.847 voti. La Lega Nord ha realizzato una conquista mai pensata in Emilia, il 19,42 per cento, e Forza Italia ottiene invece l'8,36 % in Emilia Romagna e 12,41% in Calabria. Angelino Alfano e il Nuovo centrodestra in Emilia Romagna non ha raggiunto il 3 per cento e in Calabria l'8,75 per cento. La politica adesso deve procedere in altre vie perché l'astensionismo non potrà che aumentare in caso di elezioni governative, e di certo in tal caso il voto regionale non corrisponderà in numeri ad una perdita di voti così ridotta.