Il guardasigilli Andrea Orlando - alle prese con le proposte di legge è per la riforma della giustizia penale e civile - ha dichiarato oggi che "l'Italia è tra i Paesi europei che spende di più per le carceri, ma siamo anche tra i Paesi - ha aggiunto il ministro della Giustizia - che abbiamo più casi di recidività". L'esponente del Governo Renzi - affrontando la questione della decarcerizzazione mentre in commissione Giustizia al Senato si discute dei ddl per indulto e amnistia 2014/2015- ha detto la sua sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini e evidenziando che la carcerazione non ha assolutamente portato alla riduzione dei reati".

Inoltre "la crisi del welfare - secondo il ministro della Giustizia - aumenta la percezione dell'insicurezza".

Indulto e amnistia 2014-2015, pene alternative, Orlando: l'Italia è tra i Paesi europei che spende di più per le carceri

Il guardasigilli Orlando, parlando del sovraffollamento carceri, ha asserito la nuova legge sulle pene alternative e la messa in prova ai servizi sociali o ai lavorati di pubblica utilità - incardinata dal Governo Letta, poi approvata ed entrata in vigore con il Governo Renzi - "ha dato risultati interessanti. Siamo passati - ha sottolineato il ministro del Partito democratico - da 68.000 a 53.000 persone detenute". Va ricordato che i posti detentivi normativamente previsti nelle 206 carceri sono circa 44 mila: molti di meno secondo i Radicali italiani guidati da Rita Bernardini che sollecitano misure straordinarie di clemenza.

Nessuna novità da parte del titolare del dicastero di via Arenula sui ddl per indulto e amnistia 2014-2015 al vaglio della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Su indulto e amnistia si erano invece registrate le aperture del precedente governo, soprattutto da parte dell'ex ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri tra le contestazioni del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo per via del decreto svuota carceri fortemente criticato anche dalla Lega Nord di Matteo Salvini.

Decreto svuota carceri fotocopia, anzi di maglie più larghe fino a prevedere condono delle pena (indulto) e risarcimento in denaro.

Amnistia e indulto 2014-2015, Berlusconi contro tutti: c'è ancora il no di Renzi, Grillo e Salvini

Ma su amnistia e indulto oggi c'è ancora il no del premier Matteo Renzi il quale sui provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva ha più volte espresso posizione diverse, a volte il Renzi si è trovato a dire "sì" ad amnistia e indulto a volte a dire "assolutamente no".

Forse a seconda delle convenienze politiche del momento? Tuttavia più maliziosi - come la Velina Rossa, il figlio parlamentare vicino a Massimo D'Alema - ipotizzano un patto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi anche per indulto e amnistia. Sarà vero? Di certo c'è che i parlamentari di Forza Italia sono i più attivi al Senato a tenere in vita la discussione su quattro ddl già presentati. Il Governo sarebbe certamente confortato nell'eventuale posizione favorevole - nonostante amnistia e indulto restino impopolari tra i cittadini - dagli appelli del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di Papa Francesco certamente molto apprezzati per il loro recente impegno per il rispetto dei diritti delle persone detenute.

Il possibile progetto Renzi-Berlusconi per indulto e amnistia andrà mai in porto? Sarà questa la sorpresa nella riforma della giustizia molto cara al leader di Forza Italia con cui il premier e segretario del Pd ha siglato il Patto del Nazareno per le riforme?