Il terzo governo tecnico Renzi sta ultimando i dettagli per la manovra finanziaria per la legge di Stabilità 2015 e nonostante le polemiche di Greenpeace e l'opposizione in aula al Senato a Palazzo Madama del M5S che ha cercato di impedire le votazioni, il decreto lo Sblocca Italia ha ottenuto la fiducia con 157 sì e 110 no e zero astenuti, ora è legge. Tuttavia dopo la bagarre in aula il senatore Calderoli della Lega Nord ha richiamato i grillini a rispettare l'ordine costituzionale e la seduta è ripresa con il "voto dal posto" e lo Sblocca Italia ha ottenuto la fiducia record.
Questa votazione ha mostrato ancora una volta un esecutivo Renzi compatto e stabile.
A nulla sono servite anche le contestazioni e le manifestazioni davanti alla Camera degli attivisti di Greenpeace che hanno gridato "No alle trivellazioni, Sì alle rinnovabili", il decretone dell'esecutivo già approvato alla Camera ora è legge e le misure prevedono lo sblocco dei cantieri, interventi per le calamità naturali, trasporti, semplificazioni per i lavori edili, ammodernamento delle infrastrutture come le ferrovie e le concessione per i lavori di manutenzione delle autostrade e l'installazione della banda larga e ultralarga.
Le contestazioni al decreto sono partite dagli onorevoli del M5S, di Forza Italia e di Sel che si sono sporcati le mani di nero a simboleggiare il petrolio e che hanno cercato di fermare la votazione in aula dello Sblocca Italia e per impedire l'avvio alle trivellazioni nel Mediterraneo, inoltre i grillini hanno rivelato che le concessioni delle autostrade sono un regalo di Matteo Renzi ai suoi amici finanziatori, in questione sarebbe stato chiamato il gruppo Gavio srl.
Tuttavia mancano le coperture finanziarie prima che il testo entri in vigore ma per colmare questo vuoto ed evitare la decadenza della legge Sblocca Italia prevista per l'11 novembre il sottosegretario Pizzetti ha dichiarato che stanno lavorando per realizzare un decreto correttivo per farlo rientrare nel Patto di Stabilità e poter sostenere i costi di bonifica degli Enti regionali.